Il cane sentendo il bisogno d'uscire,
porta al padrone guinzaglio e museruola
tanto... per farsi capire...
Per il cane educato, usar sempre quel tipo di vestimento
per poter uscire, era del tutto normale
l'avevan tutti e quindi senza dubbio di ripensamento,
Anche il padrone che a casa
se ne stava scialbo e trascurato
per uscire si vestiva ben agghindato...
Un giorno, il cane, vide un gatto girare per la strada
“che fai in strada senza vestimento?
Vatti a mettere guinzaglio e museruola
il tuo modo d'essere non è un degno comportamento”
Il gatto s'inarca in una gobba e sfoga
la sua rabbia, drizzando anche la sua bella coda
“Ma va, stupido cane,..va alla malora,
lacchè e servitor de i tuoi padroni.
continua pure a guaire per mangiare
chiedi di metterti guinzaglio e museruola
anche per andar, tra gli altri, a passeggiare;
mi raccomando poi, scodinzola per farti coccolare.
Sei nato così, prigioniero delle regole dell' umana società
non puoi capire e nessuno di voi mai capirà
che io, gatto randagio, seppur pago alla vita
un prezzo assai più caro,
mantengo la mia intelligenza e la mia libertà
ma sono vivo – senza guinzaglio
e godo il piacere di fare tutto ciò che mi va.
Vai...vai povero cane, il padrone ti chiama
torna scodinzolando che lui ti coccolerà
tanto né tu ne lui potrete mai capire
cosa significhi la vera libertà
la rivista nel suo vecchio formato in xhtml)
Commenti
Con il tempo mi sono appassionata a tutto il mondo animale e vegetale, come parte della mia grande"famiglia ". Posseggo un giardino che ho trasformato in un bosco...e a pochi passi da una metropolitana napoletana del centro antico è una gran scommessa. Ora soffro della mancanza di cani e gatti, ma ho merli cantatori e piccioni mangiatori che mi vengono a chiamare per il loro pasto, uno dei ltanti pasti, quaotidiani.
Mi augiro di leggerti ancora, dammi del tu per favore
come faccio io.
Ti ringrazio di cuore per il tuo apprezzamento nei confronti di ciò che scrivo.
Un carissimo saluto.
Cagnaro simpatizzante non solo dei gatti ma di tantissimi altri animali. Se facessimo maggiore appello al "fanciullino" potremmo capirli meglio e apprezzare anche quelli più "cattivi" Del resto è ciò che traspare dal suo scritto. Il gioco era: secondo voi io sono e voi siete cagnolino o gatto ?La statistica mi dà che su tredici risposte dieci persone che mi conoscono da tempo hanno risposto gatto, due hanno detto quasi gatto ed una cagnolino. > Leggere quelle righe solo in funzione dei due animali è molto riduttivo; leggerla come un discorso sul servilismo è si! Quindi il dialogo è tra un cagnolino viziato e superprotetto (da normative imposte) ed il gatto che si capisce bene sa di randagio e quindi libero; non certo gatto di casa disposto a rinunciare alla vita tranquilla in nome del godimento di una libertà di opinione e quindi anche di azione.
Siamo noi innamorati dei canidi ad essere loro servi.
Se vogliono uscire e noi abbiamo altro da fare, li sentiremo uggiolare davanti alla porta per ore. Nulla li attirerà altrove. Così se a loro non piace il pasto (croccanti o riso e carne che sia) rivolteranno la ciotola e ci guarderanno negli occhi con fermezza e disappunto. Portarli dal veterinario o dal "tolettatore" per farli lavare è una guerra intestina. Non salgono in macchina, non camminano già sapendo che quella non è una passeggiata ma il percorso per una visita odiatissima in tutti i casi.
Ho avuto anche una colonia di gatti e Gattuccio, gatto entrato nella mia vita proveniente non so da dove, mi si attaccava al collo per baciarmi e mi difendeva dalle gatte che avevano avuto i piccoli e che mi si avventavano contro per difenderli.
I gatti che crescono insieme ai cani e viceversa prendono tutti i difetti e i vezzi dell'altra specie.
E sono un miracolo di coesione e di "condivisione"
Ho giocato con lei, certo.
Io sono cagnara per elezione, ma gattara per simpatia. E provo una certa diffidenza per chi non ha mai vissuto con un animale in casa, o abbia amato guardare le rondini in cielo e le api sui fiori.
Grazie
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