Avete mai condiviso un articolo o qualcosa su internet (non posso non dare per scontato che la risposta sia sì poiché oggi si condivide tutto di se stessi sui social network: quello che si mangia, ciò che si ascolta, ciò che si sta facendo e ciò che si legge)?
Avete mai partecipato alla redazione di una rivista, fosse anche solo il giornale della scuola?
Avete mai vissuto un esperimento sociale o di comunicazione?
Bene, sedetevi, miscelate energicamente il tutto ed avete Interplay.

 

La rivista sociale
Alla domanda “cos’è Flipboard?”, la prima risposta che mi viene in mente è che Flipboard è, in prima battuta, un’idea.
Un’idea particolarmente interessante che trae spunto, ne sono quasi certo, da qualcosa di noto e altamente funzionale/funzionante (i social bookmark alla delicious), ma migliora nell’attrattiva in quanto presenta una preview del contenuto, impagina il tutto in perfetto “stile rivista” e consente a chiunque sia iscritto di cominciare a seguire una rivista (i cui contenuti sono generati da più utenti).
Nello specifico possiamo definirla “rivista sociale”.
Al di là della definizione bisogna ancora capire:”come funziona Flipboard?” Il meccanismo è semplice come per quasi tutte le “socialcose”. Ti iscrivi; colleghi, se vuoi, altri tuoi account (facebook, google+, twitter, linkedin…); crei o ti fai invitare a una rivista; quando sei in giro su internet clicchi su condividi e scegli dove condividere la tua risorsa.
Il bello, come in ogni social network, è quando cominci a condividere e qui entra in gioco l’esperimento sociale di See IT (che ci sta mettendo molto impegno in questo) con la sua rivista “Interplay“. Nei primi due mesi contava già più di 1500 articoli, 13 collaboratori/redattori della rivista e circa 250 lettori.
La pecca è che Flipboard è consultabile “agilmente” solo su dispositivi mobile (smartphone, tablet e simili) e Windows 8, in quanto Flipboard nasce e vive come App e non è studiato per un uso agile con i browser.

Un summit continuo
Interplay potremmo definirla la rivista di riferimento di quell’esperimento sociale continuo che è incarnato in See IT. Non di quegli esperimenti ripetitivi, tutt’altro! See IT è vivacità, alternanza, novità e pensiero laterale e la semplicità e la malleabilità di uno strumento come Flipboard sono il mezzo più idoneo per trasportare queste caratteristiche su un dispositivo mobile. C’è in gioco la condivisione dei pensieri e delle idee, mutuate dalle proprie letture; c’è la differenza di opinioni, magari anche contrastanti, dati dalla possibilità di inserire una pluralità di attori/editori con idee diverse tra loro, con testate giornalistiche di riferimento personale differenti; c’è capacità di incuriosire gli altri e, prima di tutto, se stessi.
Grazie a tutte queste doti, grazie allo “slancio vitale” di See IT e all’esistenza di Flipboard, Interplay si figura come una fucina di dialogo perenne distribuito a tutto il mondo virtuale.
In definitiva non siamo di fronte ad un semplice “social newspaper”, ma siamo più vicini ad un concetto di conferenza globale, continua e articolata.