La rivista ha compiuto dieci anni e siamo felici che tra gli autori che leggete oggi più di uno era già presente agli inizi, diciamo che con qualcuno abbiamo fatto la strada insieme e l’importante è l’apertura mentale per continuare ad accogliere il nuovo, per continuare ad imparare, migliorare.
Sotto il punto di vista grafico qualcosa è cambiato da poco,  sperando così facendo di aver facilitato la lettura e di aver  stimolato l’interattività.

 

Nel 1978 vivevamo a Londra e facevamo diverse attività lavorative, infatti si dice che qualcuno è estremamente fortunato quando riesce a fare quello che veramente gli piace fare e questo gli permette di guadagnarsi da vivere.
All’epoca, senza saperlo, eravamo precursori dello “sharing” oggi tanto di moda. Per noi, venendo da esperienze in altri paesi (Africa, USA, Sud America) ci sembrava naturale condividere, cercare la condivisione era un bisogno di integrazione, di curiosità, di voler imparare.
E così, ci siamo mossi in ambienti molto diversi tra di loro, avendo a che vedere sotto l’aspetto lavorativo e commerciale con delle aziende nell’ambito della moda e del cinema/video in Inghilterra.
Ci siamo occupati per esempio dei giovanissimi abitanti del sud di Londra, “south of the river”, con dei giovani che partecipavano ad un programma del governo Y.P.S. (Youth Proyect) dove ci raccontavano dei loro sogni, delle difficoltà per studiare, delle loro aspettative e noi filmavamo con una camera semi-professionale in VHS.
Abbiamo fatto una piccola ricerca tra la comunità Italiana a Londra, ed abbiamo capito le difficoltà di identità dei figli di seconda generazione provenienti in molti casi da famiglie che parlavano solo in dialetto e rispettavano le tradizioni dei piccoli paesi dell’entroterra in Italia, in Italia non più mantenute, e così questi adolescenti non si sentivano “inglesi” ma neanche “italiani” contemporanei.

Arrivati in Italia nel 1984 (rientro in patria per Giuseppe Monti, prima volta a vivere nel bel paese per me), credevamo di trovare un paese culturalmente più ricco ed avanzato. La realtà era molto diversa. La classe media si sentiva al sicuro ed aveva una situazione economica relativamente buona – certo comparata con il giorno di oggi – di gran lunga superiore. Questa sicurezza economica data dalla casa di proprietà con il mutuo ma anche no, la macchina propria, la casa al mare o in montagna, i suoceri e/o i genitori con una situazione economica buona o buonissima, dava agli Italiani  una sensazione di tranquillità, di poca voglia di rischio e di scarso interesse per il nuovo. 
Per noi era tutto nuovo sotto il punto di vista lavorativo ed intellettuale, il che ci ha dato una visione probabilmente più obiettiva, e la nostra capacità di metterci in gioco ha fatto il resto.
Dopo un po’ di anni avevamo creato una società di consulenza che si muoveva in forma diversa, più libera, meno ingessata, e dicevamo quello che pensavamo: alle banche, per esempio, che avrebbero dovuto sviluppare il senso di servire il cliente ed i loro dirigenti rispondevano  “Ing. le banche  non vendono saponette”. La gerarchia non è mai stata il nostro quid, ma il sapere era la cosa importante per tutti noi, l’imparare, e per questo ad un certo punto è diventato naturale cercare un canale di comunicazione con il mondo esterno a noi.

E’ così nel 1998 è nato  il Notiziario Gemini Europa, un notiziario per Imprenditori e Manager che la nostra società pubblicava on line. Parlava di metodi innovativi per ottenere la certificazione di qualità (molti ancora non sapevano neanche cosa fosse e, passati alcuni anni, lo avrebbero capito così male come per trasformarlo in un qualcosa di burocratico ed inutile per l’azienda); parlavamo di nuovi manager per gestire il cambiamento, abbiamo fatto formazione a distanza, in anni nei quali non se ne parlava. Parlavamo di “vendita on line”, di “web marketing”, regalavamo dei software per le aziende a titolo gratuito nel nostro sito, cosa che in Italia non era usuale. Avendo fatto delle partnership con degli olandesi per la formazione manageriale i nostri corsi basati sulla practice simulation trattavano prodotti non esistenti ancora sul mercato ma possibili (una delle nostre fonti d’ispirazione era il MIT), e così una grande impresa Italiana si è trovata a lavorare in un nostro corso di formazione con un prodotto, l’e-book, ancora non in vendita nel mercato ed oggi usato da tantissimi di noi. Abbiamo fatto una partnership con una società finlandese per la metodologia della Balanced Scorecard.

Il Notiziario è andato avanti fino a Dicembre del 2003, fino a quando non ci siamo decisi a fare una vera e propria rivista, per estendere la possibilità di avere altre collaborazioni e abbiamo registrato la rivista al Tribunale di Roma N°3/2004 del 14/01/2004.

Il nostro Numero 0

 

Nel tempo abbiamo contato ed ancora contiamo con la collaborazione di autori di grande prestigio ed autorevolezza e possiamo dire che il numero dei nostri lettori continua ad aumentare.

 


L’importante è ricordare sempre:                

Perché “Caos Management”
“Una goccia d’acqua che si spande nell’acqua, le fluttuazioni delle popolazioni animali, la linea frastagliata di una costa, I ritmi della fibrillazione cardiaca, l’evoluzione delle condizioni meteorologiche, la forma delle nubi, la grande macchia rossa di Giove, gli errori dei computer, le oscillazioni dei prezzi sono fenomeni apparentemente assai diversi, che possono suscitare la curiosità di un bambino o impegnare per anni uno studioso, e che presentano un solo tratto in comune: per la scienza tradizionale, appartengono al regno dell’informe, dell’imprevedibile dell’irregolare. In una parola al caos. Ma da due decenni, scienziati di diverse discipline stanno scoprendo che dietro il caos c’è in realtà un ordine nascosto, che dà origine a fenomeni estremamente complessi a partire da regole molto semplici.”
(J.Gleick, pioniere di una nuova scienza, Chaos)

Definire ed interpretare in maniera puntuale ed esauriente i fenomeni del nostro tempo sarebbe impresa molto rischiosa ed oltretutto sterile.
Ci sembra invece molto più interessante un’ analisi della realtà interpretata attraverso l’individuazione di una chiave di lettura attuale: la teoria del caos.
E’ importante a questo punto evidenziare che caos non è sinonimo di caso, ne è solo l’anagramma. Non è neppure completo disordine poiché, sulla base delle recenti scoperte scientifiche, i sistemi caotici sono sistemi dinamici riconducibili ad una logica complessa, e prevedibili a breve termine. E’ dunque possibile sostenere che nel caos c’è ordine. Si tratta di un ordine tanto complesso da sfuggire alla percezione ed alla comprensione umana, un ordine dove non è più possibile riscontrare le regole dell’idea di armonia platonica.

“….. I sistemi complessi tendono a situarsi in un punto che definiremo il margine del caos. Immaginiamo questo punto come un luogo in cui vi è sufficiente innovazione da dare vitalità al sistema, sufficiente stabilità da impedirgli di precipitare nell’anarchia. E’ una zona di scompiglio e di conflitto dove vecchio e nuovo si scontrano continuamente…” (Michael Crichton).
Il pensiero scientifico e filosofico contemporaneo è segnato dalla progressiva presa di coscienza di un lento ed inesorabile dileguarsi delle certezze, dei fondamenti teorici e pratici del sapere. Il tempo, lo spazio, il rapporto tra cause ed effetti, concetti ritenuti immutabili fino al secolo scorso, stanno gradualmente scomparendo o quantomeno risultano suscettibili di critica come categorie del pensare e dell’agire scientifico e filosofico.
Detto ciò, su un piano teorico ed intellettuale, sono possibili due linee di azione: trovare in primo luogo nuove risposte, più adeguate al tempo che stiamo vivendo, agli interrogativi classici della filosofia; in alternativa, costruire un’immagine il più possibile confortante del lavoro e delle prospettive della scienza, la quale ha mantenuto nel tempo la speranza di continuare a ricoprire il ruolo ereditato dall’epoca di Newton e Galileo, ovvero quello di “faro illuminante” dell’esistenza umana. Su un piano meno astratto, la crisi che caratterizza il nostro secolo è profonda e diffusa a livello globale; nessun aspetto della nostra vita ne è immune, a partire da questioni come la salute, i mezzi di sussistenza, la qualità dell’ambiente e dei rapporti sociali, l’economia, la tecnologia. Si è sviluppata insomma la coscienza di una serie impressionante di emergenze, che coinvolgono l’umanità, a tutti i livelli in un tentativo di ricerca di nuove soluzioni. L’immagine stessa della filosofia e della scienza ne risulta quindi modificata: il sapere ereditato dall’età moderna, per poter sopravvivere, deve mettere in discussione uno dopo l’altro tutti i suoi fondamenti, ma soprattutto deve scoprirsi ancora capace di calarsi nella vita reale, e rispondere alle domande sempre più pressanti che questa gli pone.

“Il compito principale della generazione contemporanea è re-inventare le nostre imprese ed istituzioni, pubbliche e private.” (Tom Peters)

Ing. Giuseppe Monti 

 


 

Dobbiamo migliorare il nostro archivio, ma potete seguire queste indicazioni:

Gli articoli di questo numero:

 

HOLACRAZIA di Giuseppe Monti.

Complessità e conoscenza: interazione verso un conoscere ecologico scrivo dell’incontro con Nora Bateson organizzato da Il Circolo Bateson di Roma nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università Roma Tre il lunedì 2 dicembre 2013 con lo spirito di stimolarvi alla conoscenza di un argomento così interessante.

RAGIONE E RAGIONI (e se per caso) di Vincenzo Porcasi parte dal Vescovo di Roma, Francesco I, facendo un percorso storico colto, universale e affascinante con riferimento all’unità, all’identità non solo di noi europei ma di tutto il mondo che ci circonda. Da leggere!

Cervello Nutrizione e Benessere di Paolo Manzelli è sulla Alimentazione e salute mentale chiaro e fondamentale per farci capire, per chi ancora ne abbia bisogno, del cervello come organo del controllo della nutrizione presentando anche l’Accordo di Collaborazione Intra-Universitario per Servizi dell’Incubatore Universitario Fiorentino.

Nuove vie per la formazione sui soft skills di Paolo Cervari. Vi proponiamo un suo video con un breve intervento davanti a una platea di HR manager per illustrare la tecnica di sviluppo delle persone che utilizza sia in aula che nel coaching.
 
Il diciottesimo cammello di Luca Massacesi e Emmanuel Rouillier in un certo senso percorre qualche strada già nominata da Porcasi e con agilità e simpatia ci propone il ruolo del mediatore, sempre più in risalto.

Comunicare secondo natura la comunicazione me to me (conosci te stesso) di Franco Marmello. Nel suo articolo seguendo la scuola di Alexander Everett, Marmello ci propone un esercizio mentale strutturato ad arte contro lo stress. Puo’ essere utile? A voi decidere…

1874 E DINTORNI… La cultura del fare bene. Con arte. Di Adelio Schieroni scrive “della storia di due importanti realtà milanesi: la Famiglia Artistica e l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini, due esempi di successo nel panorama italiano ed internazionale resi possibili grazie agli sforzi congiunti di tante persone volenterose che hanno deciso di unire i propri cuori per costruire insieme, perché insieme si può”. Da seguire.

Un venerdì da pendolare tra Boston e New York di Laura del Vecchio ci parla di un comunissimo viaggio in treno con delle sottili differenze in quanto a servizio con i nostri treni, tipo l’informazione ai passeggeri.

SCRITTI LITUANI di Luciano de Belvis. Un divertente esercizio di scrittura realistica sulle relazioni nei social network dei nostri amici, parliamo specificamente di quel posto dove in molti passano tantissime ore: facebook!

Minimal, reportage in un metroquadrato di Umberto Santucci. Presenta una raccolta di foto di Patrizia Savarese insieme ai suoi testi, e Vi invito caldamente a leggere l’articolo per informarvi dei cambiamenti a livello di editoria distributiva rivoluzionaria.

L’ARCHITETTURA DEL CARRETTO SICILIANO. Presento un bellissimo libro di Ubaldo Castrovinci fotografie di Mario Cuccia Edizione Bagheria – Plumelia, 2012 con un lavoro prezioso ed esaustivo sul carretto siciliano.

Dialogo fra Logica ed Esperienza di Raffaele Rizzo. Divertente dialogo patafisico per riflettere logicamente sul futuro e/o quello che vi preoccupa.

Un autobus – il 25 nero (1980) di Gaetano Testa. Una bella composizione del 1980. Così come i treni anche gli autobus nel nostro paese non hanno molto chiaro il senso del servizio alla utenza. Anche il dipinto è di Gaetano (Tanino) Testa.

Il perturbante di Laura Lambiase Profeta. L’autrice ci ha abituati a seguirla e non ci sorprende più se leggiamo di Rosanna Camerlingo, Cesare Segre, Mary Shelley – Jekill e Hyde – Dorian Grey, Moby Dick, per approdare a Joseph Conrad e parlare del bel film di Ridley Scott “I duellanti”, un film felice interpretato da due grandi attori: Keith Carradine e Harvey Keitel.

Chile: en tercera persona di Samuel Jiménez Moraga scrive sul Cile, paese dove a suo parere i suoi governanti fanno di tutto per disinformare e svincolare il più possibile il popolo dalla realtà che vivono. Da tenere in conto.

Leggete, registratevi, commentate!!!

Marisol Barbara Herreros
Redazione di Caos Management

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