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‘Il concetto di rifiuti in natura non esiste; tutto è un input per un altro processo nel ciclo di vita naturale”. 

 

Purtroppo nel quadro del riduzionismo meccanico della scienza, basato su una linearità del tempo, il tradizionale modello industriale di produzione si sviluppa in una sequenza lineare di filiere dove partendo da prodotti primari, si attua la trasformazione e conversione in merci seguite da consumo e rifiuti → che vengono dispersi mediante incenerimento o  sotterramento. 

Tale consueto modello lineare industriale, è ormai diventato uno  spreco di risorse e un disastro ambientale che rende  inefficiente la prospettiva economica futura  in modo che oggi il modello lineare di produzione diventa  la radice profonda della crisi economica mondiale.

Viceversa lo sviluppo di un nuovo modello di “economia circolare” il sistema produttivo può rinnovarsi nel contesto della futura società della conoscenza. Pertanto verrà a breve costruito un nuovo processo coordinato di produzione,  progettato per creare il minimo spreco, consentendo che i prodotti ed i co-prodotti e sotto-prodotti siano facilmente riciclati o riparati, per ricondurli a materie prime ovvero verranno preventivamente progettati per essere aggiornati o completamente riutilizzati.

In economia circolare, il pensiero progettuale di creazione di un  rinnovato valore sarà costruito sulla longevità e la flessibilità dei sistemi di produzione e della nuove forme di consumo.

Così che il modello lineare della società industriale oggi obsoleto dovrà essere sostituito da un modello circolare che massimizza l’uso efficace e riutilizzo delle risorse naturali. 

Ogni possibile rifiuto  non sarà più concepito fuori dal processo di produzione in quanto tutti i materiali verranno visti come un valore aggiunto ottenibile  da co- ovvero sotto prodotti, in una continua interconnessione ciclica di nuovi modelli di business propri della futura Eco-Economia.

In Sintesi la  “economia circolare” rompe con il modello tradizionale di produzione lineare della vecchia società industriale che evidentemente si limita alla produzione di merci ed  alla distruzione dei rifiuti.  D’ora in poi il nuovo modello di business circolare sostituirà  il modello lineare obsoleto attraverso un approccio a “ciclo chiuso” nel contesto di una società  basata sulla conoscenza, per ottenere  RIFIUTI ZERO,  in un modello di innovazione dirompente in cui viene chiesta la creazione di creare valore positivo in ogni fase, evitando ogni spreco di risorse e di garantire la salute dei cittadini e l’equità sociale.

Il potenziale di innovazione dell’economia circolare può essere certamente utile per migliorare ulteriormente la cooperazione in Europa, l’occupazione giovanile, il risparmio sui costi di produzione e dell’impatto ambientale. È un dato di fatto la conoscenza sulla economia circolare e il relativo know-how rappresentano una  elevata possibilità di costruire insieme, capitale economico ed  umano, conoscenza che può essere  immediatamente esportabile in tutto il mondo  come innovazione creativa del sapere, sia sulla base di una revisione dei  modelli di business di produzione lineari esistenti ovvero come e come nuovi approcci sperimentali di nuove strategie della economia circolare.

La ri-progettazione di sistemi industriali e l’incoraggiamento della riutilizzazione di  rifiuti è un obiettivo che deve essere mantenuto in  una strategia a lungo termine di un’economia circolare che va oltre la ricerca di una semplice prevenzione finalizzata alle riduzione e recupero dei rifiuti. I criteri di sviluppo basati su “NON PIU’  RIFIUTI” guardano in avanti per ispirare un cambiamento fondamentale del paradigma culturale della produzione e del consumo, in  cui l’innovazione tecnologica, organizzativa e sociale e l’economia si sviluppa attraverso e all’interno di aree produttive del valore indirizzate al fine di accelerare la transizione verso una circolare  economia – ecologica a livello mondiale.

                                                            

EGOCREANET (ONG c / o Business Incubator dell’Università degli Studi di Firenze – IT) mira a sostenere la transizione iniziale di un’economia circolare in Toscana ed  inoltre a favorire  un ruolo particolare l’Italia per giocare, e per sviluppare opzioni politiche per un rapido cambiamento dell’Economia Circolare in una serie di settori in co-produzione agroalimentare e nutraceutico, per migliorare la prevenzione salute futura in una strategia internazionale sostenibile. 

Le catene agroalimentari, attualmente generano significative quantità di rifiuti, nonostante che la principale sfida globale sia indirizzata a garantire un nutrimento adeguato per una popolazione mondiale in continua crescita. Così che diventa un problema reale la enorme crescita  del quantitativo di rifiuti in questo settore agroalimentare perché esso è  associato ad un rischio sempre più elevato di impatto ambientale.

La scelta di concentrarsi su economia circolare sulle catene di approvvigionamento AGRI-FOOD pertanto viene presa in considerazione dalle iniziative Egocreanet perché la grande opportunità di utilizzare i rifiuti agricoli in volumi di grandi dimensioni permette di ottenere significativi vantaggi economici e ambientali che sono centrali per la gestione di molti materiali biologici al fine di utilizzare sottoprodotti come energia alternativa e anche per la possibilità di estrarre elementi nutraceutici come co-produzione. Pertanto EgoCreaNet  si propone di massimizzare i valori potenziali della circolarità favorendo l’ avvio a progetti pilota ed con  iniziative di  promozione  di un quadro internazionale di collaborazione tra l’industria e ricerca, per accelerare la transizione verso un’economia circolare diversificata su scala europea.

Inoltre, EGOCREANET massimizzerebbe il potenziale di innovazione della circolarità attraverso la promozione dei calls  Horizon 2016/20 sulla  Circular Economy orientati  verso la rimodulazione del  settore agroalimentare mediante la formazione di una rete di ricerca in collaborazione con l’industria, tale che consenta di accelerare la transizione verso un’economia circolare diversificata capace di collegare l’agricoltura con  la produzione nutraceutica. Per raggiungere tali risultati una prima azione è  quella di organizzare  una Conferenza internazionale sulla ECONOMIA CIRCOLARE nel settore agroalimentare. Tale Conferenza si terrà a Firenze il 29/30 aprile 2015.  

In tale conferenza sarà lanciato il nuovo quadro europeo di progetti H -2016/20 e inoltre alcuni studi e report utili per migliorare le competenze per ottimizzare e valorizzare la coproduzione di alimenti e prodotti nutraceutici.

 

Ulteriori informazioni sulla conferenza in Firenze potranno essere richieste :

Paolo Manzelli; <EGOCREANET2012@gmail.com>;

https: //www.facebook.com/groups/195771803846822/

 

Biblio On Line 

Rifiuti Zero: http://www.zerowastescotland.org.uk/category/subject/circular-economy

Scoping Study 2014: http://www.ieep.eu/assets/1410/Circular_economy_scoping_study_-_Final_report.pdf

Stato dell’arte: http://innodigest.com/towards-the-circular-economy/

 

H-2015 chiamata: http://www.2020-horizon.com/Ensuring-sustainable-use-of-agricultural-waste-co-products-and-by-products-i2028.html