Il REALISMO LOCALE della Scienza Meccanica  e della Meccanica Quantistica è basato sulla misura sperimentale  la quale esclude ogni  azione a distanza. 

Accettare l’esperimento basato sulla “misura eseguita localmente”, per fare esperienza di confronto e valutazione, significa ammettere che gli elementi interagenti (fotoni, atomi molecole… individui … ecc…) posseggano a priori proprietà caratteristiche individuali le quali interagiscono // istantaneamente // per tramite una interazione che avviene per contatto ravvicinato, cosi come accade come nell’urto tra atomi e molecole  in chimica e biologia. 

Quanto sopra e inconfutabilmente vero in quanto solo i Campi di Energia rappresentano le proprietà collettive.

 

Il PRINCIPIO DI LOCALITÀ DELLA MISURA SPERIMENTALE afferma di conseguenza che oggetti tra loro distanti NON possono avere influenza // istantanea// tra di loro. 

 

Infatti se consideriamo gli oggetti interagenti come elementi distinti, ( in quanto posseggono una  caratterizzazione di proprietà specifiche che li rende distinguibili ), allora è possibile solo trattare la interconnessione  come una “variazione istantanea” tra  sistemi individuali ciascuno con un proprio  carattere definito chiuso o quasi.

L’applicazione sistematica del cosiddetto REALISMO INGENUO della Meccanica classica o quantistica ha determinato la eliminazione della FORZA NUCLEARE DEBOLE (FND), inizialmente prevista come forza “agente a distanza” allo scopo di mantenere uniti elettroni e nucleo degli atomi del Sistema Periodico di Mendelevi. 

 

Pertanto la FND, prima considerata come una forza fondamentale non riconducibile alle altre forze agenti nelle varie scale di distanza, diversamente nella logica Meccanica della scienza  da un lato, è stata integrata con la Forza Nucleare Forte (FNF ) da Enrico Fermi (1935), trattandola come “Decadimento Beta del Neutroni”, e successivamente dall’altro, e stata accoppiata con la Forza Elettromagnetica, trattandola come Forza Elettro-debole (Abdus Salam et Al. Nobel -1979). 

 

In tal modo il Modello Standard della Fisica tratta solo di 3 delle 4 forze fondamentali, proprio al fine di mantenere in modello scientifico di “interazione per contatto istantaneo” che permette di realizzare un esperimento di //misura locale//.

Così che il Modello Standard, del CERN di Ginevra, in vero assomiglia al gioco del biliardo nel quale la interazione tra i vari elementi distinguibili (perché sono considerati in se stessi come chiusi) determina le varie possibilità geometriche del moto delle palle nello spazio definito dal tavolo del biliardo. 

Il particolare ricordiamo che la fisica dei quanti era iniziata con Max Plank (1900) trattando della quantizzazione dell’Atomo, derivante dalla impossibilita di esistenza di un “Corpo Nero” cioè di una sostanza che potesse assorbire o riflettere la Energia Totale (E= h V, h= costante, e “V” = frequenza). 

La dimostrazione dei salti quantici si ottenne dalla osservazione dello spettro solare dove erano particolarmente evidenti le righe dell’atomo di Hidrogeno che si trasforma in atomo di Helio.

 

In seguito con il Modello di Niels Bohr (1913) la rappresentazione  atomica venne visualizzata come un minuscolo sistema solare dove gli elettroni vengono trattati come fossero particelle classiche che orbitano in traiettorie stazionarie a diversa distanza dal nucleo, mentre il nucleo  venne considerato semplicemente come avente una carica elettrica positiva, capace di equilibrare la somma delle cariche negative degli elettroni che ruotano attorno al nucleo.

Questa visualizzazione quantisticamente errata e fuorviante, in particolare per la che semplificazione che candidamente eliminava la azione della FND , ottenne il Premio Nobel nel 1922 poiché ebbe il plauso della Meccanica Quantistica che non si sentiva di abbandonare nettamente le concezioni della Fisica Classica proposta da Newton fin dagli inizi del 1600.

A tal proposito Erwin Schroedinger propose nel 1927 la equazione, che porta il suo nome, nell’intento di ottenere la correlazione tra “Macrocosmo classico e Microcosmo quantistico”. 

 

Infatti tale Equazione, nota anche come “Principio di Indeterminazione”, ottenne il Nobel nel 1933, proprio in quanto manteneva il valore della Fisica Classica, nel caso che la lunghezza d’onda quantica fosse molto lunga così  da essere considerata simile ad una retta, mentre in tal guisa la meccanica quantistica veniva limitata alla indagine del microcosmo di particelle molto piccole  come gli elettroni  e fotoni. In tal modo venne sostanzialmente approvata la limitazione della meccanica quantistica solo a quanto aveva le caratteristiche relative all’infinitamente piccolo. 

Da questa situazione di approssimazione ed incoerenza della Meccanica Quantistica come EGOCREANET (www.egocreanet.com), abbiamo a più riprese tentato di uscirne, proponendo un progetto internazionale di Biologia Quantistica ( Bio-quantica), per attivare lo sviluppo delle scienze della vita, finalizzato al netto superamento delle concezioni limitate dalla “Meccanica“ e Quanto Meccanica che  ormai consideriamo storicamente obsolete.  

La evidente difficoltà di rimuovere concezioni che normalmente continuano ad essere affermate dalla scienza tradizionale ed anche dalla politica mercantile, in vero non ci spaventa in quanto riconosciamo la necessita e la consapevolezza di elaborare una nuova dimensione del sapere, orientata a concepire una rinnovato paradigma  di sostenibilità della vita e dell’ambiente, che viceversa, per tramite la permanenza delle limitazioni meccaniche della scienza stiamo sistematicamente distruggendo.

 

Biblio on Line 

1) Spooky action at Distance: https://dabpensiero.wordpress.com/author/dabpensiero/

2) https://www.corrierenazionale.net/2020/05/24/la-forza-nucleare-debole-e-la-quantizzazione-dellatomo/

3) https://www.caosmanagement.it/741-dalla-quantistica-alla-bioquantica

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