(C’era una volta la Donna)

In memoria delle vittime di femminicidio

 

La prima grande Riserva fu l’Eden.

Nacque quale balocco, fai da te, passione ossessiva compulsiva di natura divina.

Cielo Terra Flora Fauna. Sperimenti di un bambino autistico, di un nerd annoiato.

Spinto dall’amore per la tragedia, per le grandi storie epiche. Egli percepì immediatamente che nel suo gioco dell’oca vivente mancava qualcosa. Mancava l’eroe. Mancava la sua immagine, il suo alter ego.

Mescolando con sacre mani lingotti di plastilina Pongo della Fila lasciò libera la sua creatività in un vecchio gioco di castelli di sabbia. Testa braccia cuore gambe, un soffio d’aliseo ed ecco il Primo Uomo, Adamo, figlioccio di Dio.

Era bello guardarlo, umano tra gli animali, nella ricca Riserva a lui destinata. Piccolo uomo devoto, grato, servizievole ma estremamente, incondizionatamente solo.  

Era necessario accostargli “un aiuto convenevole”. Fu così che, strappandogli una costola, in un empito di forza generatrice nacque la Donna. Nome breve per meglio tararla: Eva.

A questo punto, avendo anche organizzato il tempo, si avvide che era domenica.

La settimana era volata via come il vento. Quindi, dopo aver messo tutto sottochiave nel giardino dell’Eden, stanco “acciso” finalmente si addormentò.

Si rese conto dell’errore compiuto nel forgiare la Donna solo quando gli saltò allo sguardo la sua irrequietezza e vivacità. Mica che stesse sdraiata come il suo uomo tutto il tempo a prendere i raggi solari.  Ciabatte, giornale e cellulare tra le dita Adamo si godeva il privilegio della sua posizione di alter ego di Dio. Mentre Eva cominciava a sentire il peso del Potere, la sua forza oppressiva e ricattatoria.

I giorni si susseguivano tutti uguali e su di loro incombevano divieti insensati.

“Mangiate tutto ma non toccare il frutto di quell’albero” E la ragione? E’solo un cazzo di melo.

Neanche le piacevano tanto quei frutti ma il serpente che viveva dentro i rami di quella pianta ne parlava così bene, spot luminosi e sinceri, parole come “Conoscenza” “Sapere” “Libertà”.

Fu così che Eva mangiò la mela, ne offrì ad Adamo che neanche si era accorto dell’accadimento.

Ne mangiarono e furono scacciati via dalla loro Riserva.

Questo nella Religione, Pandora e il suo vaso nella mitologia. Nasciamo, noi donne, già con tali valori scolpiti sulla fronte: Menagrame e Rompipalle.

Abbiamo scelto la Cultura contro il Vuoto.  Abbiamo scelto la Conoscenza contro il Nulla.

E ciò non ci è stato mai perdonato.

 

 

Preferendo il Sapere alla Santità, ci siamo trasformate subitaneamente in streghe da ardere.

Abbiamo rotto il giocattolo, trascinando l’uomo via dal segreto del giardino pietrificato, proiettandolo nel cosmo insieme a noi streghe, megere, passionarie, eroine, guerriere, rivoluzionarie.

Ma una volta libere abbiamo imparato a desiderare, a sentire, ad amare e …Meraviglia! a creare.

La Donna dà la vita, come una vera divinità può far nascere altra vita. A questo punto le si erige intorno una nuova Riserva: la Maternità. Lei madre. Lei moglie. Sposa fattrice.

Nella Riserva ci si richiede di partorire figli per l’uomo. Per la conservazione della specie, per la conservazione della stirpe, per la conservazione dell’orgoglio maschile.

È questo il compito di un “aiuto conveniente”, perché mai dovremmo volere altro? 

Gli uomini, omologhi di Dio, ci permettono di amarli, costringendoci a mentire e ricattare in cambio della nostra incolumità. In nome di una falsa posizione di alterità crediamo di dirigere e indurre l’altro a seguire i nostri consigli: in due parole di essere “noi a comandare”.

“Dietro ad ogni grand’uomo c’è una grande donna” ci fanno credere. Nulla di più falso.

Dietro un grande uomo c’è solo una brava badante.

Ma questa è la posizione che la donna appoggia con gioia. Ci convince di avere un cervello e un cuore.

Di controllare, di manipolare. Accontentiamolo e facciamo quel che ci piace.

Allora: niente provocazioni, pensieri personali, dotte opinioni, coinvolgimenti in conoscenze cosmiche.

“La donna intelligente” è considerato un ossimoro.

Figliare per avere in cambio onori, comodità, oggetti materiali. Accontentarci di non contare niente agli occhi del mondo per salvaguardare quello di cui crediamo di aver assoluto bisogno.

Le streghe fuori dai coglioni.

 

In case più o meno ricche, in bettole o castelli, schiave o regine siamo state complici di orrori, servizievoli compagne, inservienti instancabili, aiutanti convenevoli tanto da farci concedere una sorta di libertà condizionale: “L’ora d’aria”. La Libertà concessa è una fottuta burla. La libertà di animali in via di estinzione non più nel loro habitat naturale, non più selvatici, reclusi in sicure Riserve in cui i predatori non dovrebbero poter entrare.  Raccolte in Quote Rosa veniamo difese in segreti luoghi, nostre ulteriori Riserve lontane dai nostri massacratori, prede ferite, violate, offese.

C’era una volta una Donna che voleva conoscere l’altrove, il mondo, il pianeta, il cosmo, l’universo. Mettere le mani nelle cose odiando divieti irrazionali, ricatti, minacce e punizioni.

Per noi ci sono stati roghi, focolai, letti, manicomi, obitori.

Abbiamo capito che le carte erano tornate nelle Sue potenti mani, che in gioco c’era il futuro quando uno dei nostri figli ha ucciso il fratello.

Così della fratellanza si è fatto scempio. Alla sorellanza non è mai stato concesso di nascere.

Le donne non sono fatte per solidarizzare, amano la competizione, guerreggiare l’una contro l’altra, essere antagoniste. Ci hanno voluto così mettendo in atto modalità di gare raffinate e sempre più odiose.

E noi lo abbiamo accettato.

Troppi roghi, punizioni corporali mentali, lobotomie, torture manicomiali, deturpazioni.

Come poteva sopravvivere la Donna dentro quest’incubo.  Abbiamo dovuto patire per i diritti fondamentali.

 

Dopo lotte cruente, prigionie, morti e derisioni abbiamo ricevuto il dono del Voto. In alcuni casi solo nel secolo scorso. L’idea che non meritassimo di decidere della vita delle nostre genti mi manda ai matti.

È imperdonabile e osceno.

“Siamo fatte della stessa materia di cui son fatti gli uomini, ma non ci è dato di esprimere un giudizio rispetto al futuro del nostro Paese” Troppo stupide’ Troppo ignoranti? O soltanto troppo pericolose?

Abbiamo divorato il pomo della Conoscenza. Rovesciato il vaso della vita. E questo ha fatto la differenza

Il gioco è in altre mani, in chi ci vuole solo corpi su tacchi a spillo, labbra rosse e lunghe chiome.

Siamo organi sessuali e liquidi amniotici.

La Donna si è suicidata.

Le streghe non sono mai più tornate.