In quanti mondi viviamo? Quante situazioni, quante dimensioni, che tipo di relazioni e quante emozioni proviamo durante la nostra esistenza?
Apparentemente viviamo una volta sola, una vita. Apparentemente lineare nella sua sintesi. In realtà è come se ne vivessimo tante, non infinite ma molteplici. Perché molteplici sono gli status, le situazioni, le relazioni, le condizioni nelle quali ci troviamo a vivere la nostra vita e a seconda di queste viviamo vite parallele.
- Pensiamo alle condizioni economiche
- nel mondo ci sono ricchi e poveri. Persone che godono di una condizione economica benestante e persone che a vari livelli faticano ad arrivare alla fine del mese o sono indigenti. Ma questo non è rigido nelle società in cui viviamo. Oggi questa condizione è molto flessibile per i singoli individui. La velocità del cambiamento a cui assistiamo a tutti i livelli nel mondo è tale che una singola persone e la sua famiglia si possono trovare da uno stato di benessere economico ad uno stato di indigenza in poco tempo e può accadere anche il contrario beninteso. Ebbene la persona benestante vive un certo tipo di vita fatta di spensieratezza, di svaghi, di vacanze. Mandano i figli a scuola privata, possono garantirgli la migliore istruzione e la migliore assistenza sanitaria . La persona indigente fatica ad arrivare alla fine del mese, a comprare il cibo sufficiente per se e la propria famiglia. Non fa vacanze, i figli vanno a scuola pubblica oppure lavorano e se si ammalano deve aspettare i tempi e le modalità dell’assistenza sanitaria pubblica. Le differenze non sono poche e quando una persona passa da una status all’altro vive due vite diverse. Appartiene a mondi diversi.
Il mondo dei ricchi è un mondo, il mondo dei poveri è un altro mondo….
- Potere
- C’è chi lo detiene e chi lo subisce. Beninteso non esiste un potere assoluto. Ma esistono varie situazioni nelle quali gli esseri umani detengono e gestiscono un certo potere (pensiamo i capi in azienda, i dirigenti pubblici negli enti della pubblica amministrazione, i politici, i capi di governo, gli imprenditori, etc.) ed altre (la maggioranza) nelle quali questi poteri li subiscono ( gli impiegati, i cittadini, gli operai, etc.). Le persone quando detengono e gestiscono il potere assumono spesso un comportamento ed una psicologia particolare. Sanno di poter decidere il destino di molte persone e questo determina spesso un delirio di onnipotenza. Chi lo subisce il potere oscilla tra la consapevolezza del suo status che spesso sfocia in passività e rassegnazione e la rabbia o ribellione che fortunatamente in poche occasioni sfocia in proteste od atti violenti.
- Conoscenza
- Anche in questo caso c’è chi la possiede e chi la subisce. Nell’epoca di internet si è pensato che fosse lo strumento per diffondere le conoscenze nel mondo e, in parte, lo è stato. Ma ad un approfondito esame si è compreso che si è solo alzata l’asticella. Le informazioni e le conoscenze di base si sono diffuse e questo ha portato l’umanità a crescere ma le informazioni e le conoscenze più avanzate, quelle legate all’innovazione e alle nuove tecnologie, sono rimaste strettamente nelle mani di pochi. Pensiamo ai vaccini covid mRNA, alle tlc civili e militari, ai satelliti, all’intelligenza artificiale, ai social network. Siamo portati a pensare che molti strumenti ormai divenuti di uso comune come gli smartphone, internet, i social network siano strumenti che aumentano le libertà individuali di comunicare e diffondere informazioni e conoscenze e, ripeto, in parte lo sono , ma gli stessi essendo gestiti da poche società nel mondo che detengono i dati e le informazioni di milioni di persone, i server, gli algoritmi, i software gestionali sono anche oggetti di controllo ed orientamento di massa (senza fare cattivi pensieri basti pensare a come e quando veicolano la pubblicità).
- Chi crede e chi non crede
- Le differenze tra i credenti e i non credenti sono importanti e determinano un modo diverso di vedere il mondo, di condurre la propria vita, di affrontare difficoltà e problemi, di trovare le soluzioni. E all’interno dei credenti poi a seconda della fede che si professa ci sono approcci anch’essi differenti. Un cattolico affronta la vita in un modo, un buddista in un altro, un musulmano un altro ancora, un induista ancora in altro modo. Filosofie, valori, approcci diversi ma comunque secondo la linea dettata dalla fede che orienta l’intera esistenza. Chi non crede segue in genere un approccio più razionale, non dettato da valori superiori e metafisici, ma allo steso tempo non riesce a spiegarsi i misteri della vita.
- Chi insegna e chi apprende
- Siamo stati tutti studenti. Non tutti insegnanti di ruolo ma sicuramente tutti insegnanti di vita. Come vediamo il mondo da studenti? Sempre alla ricerca di conoscenza, di risposte, di soluzioni come studenti. Sempre alla ricerca di risposte dentro di noi come insegnanti: avrò fatto la cosa giusta? Avrò trasmesso i valori che intendevo? Sono stato efficace nel trasmetterli? Cosa è rimasto dei miei insegnamenti?
- Sani e malati
- In questo caso i mondi sono diametralmente opposti. Chi è sano vive in società attive. E’ protagonista della propria vita (o almeno così crede), si sente produttivo, sociale, normale., inserito in un contesto sociale di scambio. La vita da malato, soprattutto se ricoverati in strutture sanitarie è una vita passiva, improduttiva, spesso solitaria, triste, a volte rassegnata, a volte speranzosa ma sempre “fuori dal mondo”. Appunto, un altro mondo… Che progettualità, che futuro, che gioia di vivere, che sprone ha il malato? Cosa pensa della vita e della propria esistenza il malato? E le persone sane, sono in grado di comprendere la psicologia della persona malata? A cominciare dai medici e da tutto il personale sanitario per passare ai familiari, agli amici, ai colleghi sono in grado di comprendere la situazione? Sono empatici? In che modo possono aiutarlo?
- Chi ama e chi non ama
- E’ la domanda della vita. La ricerca del significato più intimo. La risposta a tutti i problemi dell’umanità. Se ne parla poco dell’amore. Oggi più che mai se ne parla e se ne professa poco, ma l’essere umano è pieno di amore ma anche di odio. Yin e Yang, Rosso e Nero, Angeli e Demoni. Il segreto dell’esistenza. Diciamo che negli ultimi tempi a giudicare da come va il mondo sembra che l’odio abbia preso il sopravvento. Ma come vivono le persone che amano e come vivono le persone che odiano? Le prime sono piene di attenzioni per gli altri, sono altruiste, cercano di soddisfare non solo i propri bisogni ma anche quelli degli altri, sono positive, vedono sempre il bicchiere mezzo pieno e, di fronte alle difficoltà reagiscono con disponibilità e speranza. Le altre, quelle che odiano, sono egoiste, tramano contro gli altri, vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, sono in genere negative e sospettose. Quando qualcuno è in difficoltà in genere si voltano dall’altra parte. Due vite diverse, due mondi…

- E’ la domanda della vita. La ricerca del significato più intimo. La risposta a tutti i problemi dell’umanità. Se ne parla poco dell’amore. Oggi più che mai se ne parla e se ne professa poco, ma l’essere umano è pieno di amore ma anche di odio. Yin e Yang, Rosso e Nero, Angeli e Demoni. Il segreto dell’esistenza. Diciamo che negli ultimi tempi a giudicare da come va il mondo sembra che l’odio abbia preso il sopravvento. Ma come vivono le persone che amano e come vivono le persone che odiano? Le prime sono piene di attenzioni per gli altri, sono altruiste, cercano di soddisfare non solo i propri bisogni ma anche quelli degli altri, sono positive, vedono sempre il bicchiere mezzo pieno e, di fronte alle difficoltà reagiscono con disponibilità e speranza. Le altre, quelle che odiano, sono egoiste, tramano contro gli altri, vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, sono in genere negative e sospettose. Quando qualcuno è in difficoltà in genere si voltano dall’altra parte. Due vite diverse, due mondi…
Dall’analisi degli opposti sembra che apparteniamo a due specie diverse eppure siamo gli stessi esseri umani che vivono vite e mondi diversi, in parte per scelta, in parte per costrizione. Facce diverse di un caleidoscopio che ci appartiene ma che non sempre comprendiamo.
