Un po’ di giorni fa ho trovato in televisione il film Il Pianista di Roman Polański del 2002, il quale ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes dello stesso anno e 3 Premi Oscar nel 2003.

Lo avevo già visto e non ricordavo se all’epoca lo ho visto al cinema o sempre in televisione. Mi ha fatto molta impressione perché questa volta probabilmente l’ho guardato con altri occhi, e mano a mano che passavano i giorni mi venivano in mente – nei momenti più impensati – dei frammenti d’immagini, scene che per la loro violenza e nitidezza erano molto vivide ancora in me.

E mi sono reso conto che ho della rabbia accumulata, tanta!!!

Rabbia perché noi umani siamo stati capaci attraverso la storia, i secoli, di fare delle nefandezze orribili a noi stessi, ad altri uomini, e la triste verità è che non impariamo mai!

Il dottor Stranamore di StanleyKubrick 

 

Abbiamo ammazzato, torturato, fatto morire di fame e di stenti, con delle crudeltà enormi tutti gli esseri viventi alla nostra portata: donne, uomini, bambini ed anche animali.

Le più grandi crudeltà del nostro secolo sono state le crudeltà impersonali delle decisioni prese da lontano, nella routine del sistema operativo, soprattutto quando potevano essere giustificate come necessità operative sia pure incresciose.
(Eric Hobsbawm)

La rabbia nasce dal fatto che capisco sempre meno il perché non impariamo, perché non vogliamo imparare! Stiamo vivendo un periodo molto brutto, con una guerra alle porte di casa della quale non sappiamo e non possiamo prevedere gli sviluppi. Accettiamo il tutto con rassegnazione, con una indignazione moderata che non va più in là di imprecare davanti al televisore.

Le dichiarazioni di Michela Murgia sulla realtà che sta vivendo e la sua decisione di parlare apertamente della sua malattia, hanno sconvolto quella che viene chiamata l’opinione pubblica. Tutta la mia solidarietà e rispetto per la sua decisione, è sua, solo lei può fare e dire con la sua vita quello che vuole. E, da buona scrittrice qual è, ha pronunciato una frase che mi è rimasta impressa: non è vero che il mondo è brutto, dipende quale mondo ti fai!!!

Infatti, anche oggi, anche con una situazione così difficile, ondeggiante, imprevedibile, c’è la bellezza, ci sono delle belle cose che possono essere vissute, coltivate, cercate, promosse, spinte, stimolate e condivise con tutti.

Bisogna partire da noi, dal nostro intimo e con tanto lavoro, con tanto sforzo per lasciare indietro tutto ciò che ci porta in fondo al mare, tutto quello che invece di aiutare a volare in alto, ci sprofonda nell’abisso più scuro…

C’è molta mediocrità in giro, mancanza di educazione, di cultura, di convivenza civile, di rispetto per l’altro, di solidarietà, di condivisione… Tutte parole desuete, a fronte di situazioni di grande violenza, mancanza di lavoro, mancanza di soldi, mancanza di sicurezza, e non mi riferisco al fatto che avere un esercito con le armi in mano possa risolvere e conflitti a questo punto. Anzi, a me, fanno paura tutti questi militari perché rispolverano miei ricordi per niente graditi!

C’è bisogno di ritornare ad essere più umani e basta poco. Almeno, credo ancora che un sorriso possa alleggerire una brutta mattinata, che un capotto che non si usa più possa servire a chi non ne ha uno, gesti di condivisione fatti con semplicità ed allegria, sono sempre benvenuti. Bisogna trovare il tempo, il tempo per sé, per riflettere, per capire cosa stiamo facendo, come stiamo vivendo. Dovremmo domandarci “ci ricordiamo veramente chi siamo?” o siamo così occupati a correre in fretta da una parte all’altra che arriviamo alla fine della giornata esauste, di cattivo umore e con la voglia di non vedere nessuno…?

I tempi del Covid pesano ancora sul nostro stato di animo, sono cambiate le abitudini. Non arriva più la visita improvvisa, non si bussa più al campanello del vicino, stiamo lentamente riprendendo ad andare a teatro e al cinema con una scarsa fiducia, intanto ci siamo tutti attrezzati per vedere film, serie tv, partite di calcio e tutto quello che è possibile a casa nostra, nel nostro salotto, solamente condividendo con chi vive con noi, o, in alcuni casi si vedono due o tre cose contemporaneamente in ambiente diversi, ognuno il suo!

Perdere tempo in chiacchiere con gli amici è bello! Conoscere gente nuove, può anche rivelarsi una cosa buona! Viaggiare in posti dove non si è mai stato prima! Leggere un autore che non conoscevamo proprio! Perfino sperimentare cibi nuovi, visto che oggi si trovano ristoranti da tutte le parti del mondo!

Insomma, credo che mentre siamo vivi, bisogna viverla la vita! E a fondo, dando il massimo di noi stessi, sbagliando, riprendendo, ricominciando ogni volta che si cade, altrimenti non ha senso, a quel punto, e se siamo vivi o meno, ha poca importanza. Il voler fare, creare, divertirsi, conoscere e imparare è il sale della vita ed io voglio continuare a gustare tutto ciò, contro vento e marea, contro guerre e cattiveria, cercando di crearmi il mio mondo: imperfetto? Certo, è così che si vive, come dice un mio caro amico: se non ci fossero gli errori, non ci sarebbe l’arte, non ci sarebbe la vita!