Numero 33 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

la comunicazione secondo natura
comunicare one to one la valutazione dei meriti

di Franco Marmello

 

La valutazione dei meriti (reali o potenziali) dei nostri interlocutori non può essere una scienza esatta, poichè consiste in un giudizio dato da uomini su altri uomini...

COMPIERE ERRORI DI VALUTAZIONE
Dal tipo di giudizio che noi diamo sui nostri interlocutori dipende, spesso, il tipo di comportamento da noi tenuto nei loro confronti. Il nostro giudizio è condizionato dal nostro tipo di personalità; dal nostro carattere; dal nostro livello culturale; dalla nostra più o meno conquistata maturità; dal nostro umore del momento; eccetera... La "prestazione" del nostro interlocutore è condizionata dalla molteplicità dei comportamenti adottati nei nostri confronti e per le variabili interdipendenti appena citate che riguardano lui quanto noi.

I SOLITI ERRORI
Indulgenza
Manica larga; tendenza ad assegnare giudizi elevati o comunque superiori a quanto realmente il nostro interlocutore merita; errore di generosità. Errore determinato da un'indulgenza innata (costituzionale); da una nostra debolezza di carattere: a volte incapaci di sostenere e difendere le nostre idee; determinato -spesso- dal nostro desiderio di quieto vivere, di non avere grane. Errore determinato, nel peggiore dei casi, dal desiderio di mettere in buona luce il valutato a prescindere da parametri di valutazione affidabili: nepotismo, preferenze. Errore determinato dal desiderio di fare bella figura, di apparire buoni e generosi.

Alone
Effetto dell'alone, quando esprimiamo un giudizio complessivamente positivo o negativo solo perchè colpiti e influenzati da una particolare qualità o caratteristica del nostro interlocutore: abbagliati da un alone luminoso che si estende a tutto il resto. In questi casi ci colpisce: un aspetto della prestazione; un aspetto del comportamento (parlare, gestire, guardare, vestire...; il titolo di studio (perchè c'è o perchè non c'è); la regione di origine e/o di provenienza; il gruppo di appartenenza (azienda, reparto o altro); il sesso; l'età e l'anzianità; le precedenti esperienze; le caratteristiche fisiche (capelli, calvizie, altezza, corporatura...); il tipo di vita privata (famiglia, comportamento, autovettura, situazione economica).

Appiattimento
Tendenza a concentrare giudizi su valori medi, evitando accuratamente sia quelli massimi che quelli minimi. Per nostra insufficiente conoscenza dell'interlocutore (mancano elementi validi di giudizio, non ci sono o non li cerchiamo); per nostra superficialità, pigrizia, indolenza; per desiderio di non sbilanciarci; per eccessiva prudenza.

Severità
Opposto dell'indulgenza, manica stretta. Tendenza a un eccessivo rigore nei giudizi. Causata da: perfezionismo; desiderio di non mettere in troppa buona luce gli altri; interpretazione restrittiva delle regole.

Abitudine
Ripetizione meccanica dei nostri giudizi: sempre uguale di anno in anno, dal primo all'ultimo, stesso modo. Per inerzia mentale, pigrizia, tendenza ad adagiarci, resistenza psicologica ai cambiamenti.

Pregiudizi e stereotipi
Quando si tende a valutare il nostro interlocutore non per quello che è realmente e vale, ma per le sensazioni e le immagini che ci suscitano alcune sue caratteristiche. Il pregiudizio può essere: politico, sociale, nazionalistico, razziale, religioso, campanilistico, giovani-anziani, titolo di studio, fatta gavetta oppure no, uomini verso donne o viceversa, legato a una supertizione, per tifoseria. Lo stereotipo è provocato da immagini mentali (veri e propri cliché) che noi abbiamo in riferimento allo svolgere determinati compiti nella vita: progionieri di miti: il contabile perfetto; il venditore dinamico; la segretaria ideale; il diplomato; il laureato, eccetera; miti radicati non tanto in noi, quanto nel tipo di cultura da cui ci siamo fatti permeare.

Proiezione
Quando tendiamo a confrontare le caratteristiche del nostro interlocutore con le nostre o con quelle di persone da noi stimate: processo di dentificazione (padre, insegnante, superiore, amico). Errore di equazione personale: se noi siamo sempre in ritardo, indulgenti con chi ritarda; se ci fermiamo oltre l'orario in ufficio, positivo fermarsi; se siamo meticolosi evviva gli ordinati; se siamo estroversi, evviva gli strani...

Errore logico
Distorsione del giudizio. Esprimere giudizi più elevati su fattori di valutazione da noi ritenuti logicamente più importanti; non dedicare attenzione a fattori ritenuti irrilevanti o superflui. L'errore si verifica, a volte, perchè ci preoccupiamo di trovare spiegazioni logiche e connessioni tra alcuni fattori di giudizio privilegiati, eliminando la possibilità di scoprirne degli altri, diversificanti e diversificati, che danno colore, ricchezza e verifica alla valutazione

 

NON POSSIAMO PENETRARE CONSCIAMENTE NEL NOSTRO MECCANISMO CREATIVO PER VEDERE SE I SUOI INGRANAGGI OPERANO PER ARRIVARE AL FALLIMENTO O AL SUCCESSO, MA POSSIAMO DETERMINARE IL SUO "ASSETTO" PRESENTE CON I NOSTRI SENTIMENTI DI VITTORIA O DI FALLIMENTO IO SONO OK, TU SEI OK IO VINCO TU VINCI !!!

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