Numero 58 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

E pur si muove

tt

di Laura del Vecchio

 


Qualcosa si sta muovendo. C’è speranza. L’Italia sta cambiando: in un dicembre normalmente occupato a chiudere l’anno in festosa convivialità si è invece andata addensando una tensione politica che ha trapassato con un unico spillo tutti gli strati della società, procurando a qualsiasi livello un doloroso sussulto. Mille volte meglio questa sofferenza della frustrata indifferenza o del cinico distacco.

 

 

Persino il Palazzo, surriscaldato dall’ansioso attivismo nelle  sue stanze, non ha retto e ha lasciato trapelare le segretissime trame che sono così finite in piazza esposte al giudizio di una popolazione inquieta. Che si sia manifestato contro o a favore, a Milano o a Roma, poco conta. L’importante è  stato il sorgere nella gente di una nuova coscienza: non solo sapersi portatori di diritti ma anche in diritto di esigere che i governanti onorino i propri doveri.

Così scriveva Corrado Alvaro nell’Ultimo Diario nel 1961: “La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile”. Parole sorprendenti per la loro attualità. Ma ancor più significativo, il fatto di averle trovate stampate nel 2010 su un biglietto di Auguri Natalizi accanto al più mitigato “Buone Feste”. Disperante o incoraggiante che si voglia, sicuramente è un invito a riflettere.

Personalmente, trovo incoraggiante che una società, normalmente abituata ad animarsi al più per gli esiti del Campionato di Calcio o per le vicende canore di San Remo e X-Factor, si dia invece con la stessa partecipazione alla “conta” dei deputati in occasione del voto di sfiducia al Governo.

A pochi giorni dal Natale i telegiornali non hanno ancora addobbato le loro sigle: troppo presi dalle vicende politiche.

Le vie del Centro di Roma, normalmente battute da compratori in affanno per gli acquisti natalizi, sono state invece occupate da cittadini preoccupati per il proprio futuro: qualcosa si muove, e non solo negli animi.

 

 

Laura del Vecchio: Due lauree, Giurisprudenza con tesi in Economia a Roma e Commercio Internazionale a Le Havre; due specializzazioni, in Economia dei mercati asiatici e in Comunicazione; due esperienze “in azienda” come export manager per Fiat Auto Japan e per Danone; due esperienze “di penna” al quotidiano economico “Nikkei” e all’ISESAO della Bocconi: un “saper scrivere e far di conto” che ha finito per trovare buon uso all’Istituto nazionale per il Commercio Estero. Nata il 13 settembre del 1968: da poco compiuti…. due volte vent’anni