Numero 59 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Donne, Damine e Demoni

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di Laura del Vecchio

 

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Uomini e donne sono certamente diversi, ma devono essere portatori degli stessi diritti. Sembrava un valore acquisito nella nostra società ma così non è. Demonizzare la condotta del Presidente del Consiglio è lecito ma forviante perché mette in ombra il vero scandalo: la deriva di una società che torna a relegare la donna alla sua sola funzione sessuale sia essa di amusement o di procreazione.

Quel che è più grave è la rappresentazione delle ragazze coinvolte nelle vicende libertine del Premier come giovani, belle e di successo. Il lusso, i gioielli e gli abiti firmati le rendono invidiate ed emulate dalle coetanee e, quel che è peggio, con l’approvazione delle famiglie.

La schiavitù sessuale ammantata di glamour diventa sinonimo di riuscita. Un paradosso che si riverbera in ogni aspetto della società. La limitazione alla libertà di movimento di tacchi e abiti attillati è la metafora della condizione femminile in un mondo che relega la donna al ruolo di  orpello del potere.

La chiesa si rivolta ma nemmeno tanto perché rassicurata dal fatto che ogni estremo ne rafforza un altro: la donna casta pilastro della famiglia. Cancellate di un sol colpo tutte  quelle non sposate che a causa dell’età e della formazione accademica non possono aspirare né alla funzione ornamentale nè a quella procreatrice. Per loro la sola prospettiva di una funzione di servizio, all’ombra di una figura maschile. Remunerata è l’avvenenza e non il merito. Ma ancora più premiata è la disponibilità pubblica del proprio corpo resa attraverso l’esibizione delle forme e la facilità di contatto.

Questo nella vita sociale, pubblica e manifesta. Non va meglio in quella privata. Che il Capo di Governo si difenda opponendo alle accuse di prostituzione minorile il biasimo per essere stato “spiato” nella propria casa, di fatto ammette una condizione femminile tra le quattro mura totalmente priva di tutela.

 

 

Laura del Vecchio: Due lauree, Giurisprudenza con tesi in Economia a Roma e Commercio Internazionale a Le Havre; due specializzazioni, in Economia dei mercati asiatici e in Comunicazione; due esperienze “in azienda” come export manager per Fiat Auto Japan e per Danone; due esperienze “di penna” al quotidiano economico “Nikkei” e all’ISESAO della Bocconi: un “saper scrivere e far di conto” che ha finito per trovare buon uso all’Istituto nazionale per il Commercio Estero. Nata il 13 settembre del 1968: da poco compiuti…. due volte vent’anni