Ci sono delle decisioni che abbiamo preso nella nostra vita che sono state fondamentali per il nostro futuro. Naturalmente, all’epoca eravamo completamente ignari della potenza e della importanza che queste specifiche decisioni avrebbero avuto per noi. E tutti noi, tardi o presto, giochiamo con noi stessi al: e se quella volta invece di avere accettato quel lavoro avessi detto no? Dove sarei oggi?  
Conosco delle persone – poche per la verità – che sono nate e cresciute nella stessa casa dove vivono ancora oggi. In quel caso, posso pensare anche se non è detto che sia così, che giocando al: e se…. i cambiamenti non avrebbero stravolto la loro vita.
Per me e per la mia famiglia è stato diverso, e ci troviamo oggi come oggi, sparsi per il mondo.

Tutto questo è molto stimolante e ti obbliga a rinnovarti continuamente, a capire, a cercare l’empatia per comprendere le persone nella loro intrinseca natura appartenenti si a diverse culture e forme di fare, ma esseri umani con delle caratteristiche precise.

A spanne, le mie decisioni mi hanno portato a gestire e disporre del mio tempo e soprattutto a farlo in piena libertà, sicuramente lavorando  di più di quello che avrei fatto se fossi stata una impiegata in qualsiasi società o entità statale di qualsiasi parte del mondo.

Questo comporta una serie di conseguenza. Impari ad organizzarti bene, decidi le tue priorità e la tua giornata si svolge con dei ritmi che per gli altri possono essere strani, ma tu impari l’orario di chiusura di tutti i supermercati, negozi, tintoria, farmacie e quant’altro di quello che ti serve per la quotidianità. Riconosci facilmente quali sono le ore nelle quali la tua produttività e la produttività dei tuoi collaboratori è più alta. Sai quando devi per forza di cose riposare anche se si tratta di un pisolino di 10 minuti che ti rimetterà in vita.

 

 

Fino al giorno nel quale tutto questo te lo devi dimenticare e devi seguire un ritmo imposto da altri. E non dico che impari a fare la pipì quando te lo dicono loro, ma quasi!  Infatti, mangi e prendi il caffè seguendo il loro ritmo.

 

O te la passi a rimpiangere il passato o accetti che per ora è così, ti senti grata al mondo e a te stessa per avere l’opportunità di ricominciare ancora un’altra volta a fare un qualcosa per te nuovo, a conoscere altra gente ancora, a creare rapporti di amicizia e di lavoro.  E’ quello che sto facendo!

Un presente nel quale posso affrontare delle novità, dei cambiamenti non indifferenti senza cambiare me stessa ma fortificandomi e rendendomi libera di vivere il tutto nella miglior maniera possibile.
La vita ti sorprende sempre, pensi di aver già fatto tanto di quasi aver completato un ciclo e invece eccomi qua, aperta ad altri mondi ed altre esperienze, e sono felice di esserci…

E mi considero molto fortunata, visto l’elenco di “lavori” non solo precari, ma pagati male, poco, in ambienti tremendi, e la cosa che più mi sorprende è la assoluta indifferenza di tutti (datori di lavoro, padri di famiglia, persone per bene, sindacati, etc. etc.)

Esempi di lavori precari in Italia:

  • lavapiatti a Pistoia pagato con Ticket restaurant
  • impiego a tempo a Viareggio per il carnevale pagato con carnet (qualsiasi cosa significhi)
  • commesse part time pagate gli stradordinari con il carnet in provincia di Pisa
  • cuoco con contratto a tempo determinato per 40 ore a settimana, lavoro reale 50-60 ore in media pagati gli straordinari con i ticket restaurant.
  • “volontario a rimborso” a Roma Biblioteca nazionale, devono raccogliere scontrini tipo benzina, ricariche telefoniche, panini al bar, per fare un massimo di €400,00= al mese
  • cassiera al Carrefour di Massa categoria “voucherista”, ossia pagati in voucher, licenziabili dalla mattina al pomeriggio, senza ferie, malattie, maternità, liquidazione, niente.
  • Donna della pulizia in albergo nella riviera romagnola: €2,00= a stanza finita. Inutile contare le ore di lavoro sulla carta e quelle effettivamente fatte. Chi occupa la camera pagando fino a €300,00= non può immaginare il dietro le quinte.
  • animatore di centro estivo, fino a dieci ore al giorno, pagati €700,00 in nero al mese. Con la responsabilità di essere a carico di bambini.
  • Fattorino no stop a Roma, €60,00= portando pizze, sushi, panini a domicilio tutta la notte.
  • “compratore” di  medicine per tutti gli anziani del condominio per un tot di €2,50= a persona o a fare le spese al supermercato. Le varianti sono infinite.

Non entro in quello che conosciamo da sempre come lavori stagionali nell’area dell’agricoltura come i raccoglitori di pomodori nel sud che da anni lottano per abbattere il fenomeno del caporalato senza veramente riuscirci ancora o quelli che collaborano alla vendemmia nel veneto.

Infatti, questa è più una riflessione leggera al caldo dell’estate di Ferragosto…

 

Fonte

L’Estate dei precari acrobatici di Brahim Maarand, Michele Sasso e Francesco Sironi, L’Espresso N.31