Mi riferisco alle cosiddette domeniche ecologiche. Ormai da diversi anni si praticano in vari paesi europei queste domeniche nelle quali viene vietato ai cittadini di molte  città di circolare con tutti i mezzi a combustione che per funzionare bruciano benzina o gasolio (motori a benzina e diesel). Restano esclusi e possono quindi circolare solo i veicoli ibridi, elettrici e a gas.

Le motivazioni addotte dalle autorità competenti (europee e municipali) per tali blocchi alla circolazione sono sostanzialmente quelli legati al contrasto dell’inquinamento.

Ora che i grandi centri urbani siano affetti da un endemico stato di inquinamento è senz’altro vero, quindi per usare un termine medico potremmo dire che la diagnosi è corretta. Che con le domeniche ecologiche, e quindi bloccando la circolazione dei mezzi privati, si risolva o semplicemente si incida positivamente sul problema, non solo non è corretto, ma è stupido.

L’inquinamento dei centri urbani è un problema complesso e riguarda l’inquinamento acustico, magnetico, elettrico, dell’aria, dell’acqua e andrebbe quindi affrontato nella sua complessità ma anche in maniera sistemica, cosa che non mi sembra neanche approcciata a livello delle nostre amministrazioni pubbliche.

Circoscrivendo la questione al solo inquinamento dell’aria che respiriamo, come noto esso deriva da varie fonti ma principalmente: caldaie/sistemi per il riscaldamento degli edifici, produzione industriale, traffico automobilistico.

Ebbene su tutti e tre questi elementi la normativa europea e nazionale ha posto restrizioni e salvaguardie piuttosto rigorose e già in gran parte applicate (pensiamo alla recente normativa di adeguamento degli impianti di riscaldamento comunemente nota come la contabilizzazione del calore che prevede anche l’adeguamento delle caldaie alle più recenti normative per consumare meno gas e quindi inquinare di meno, alle normative sugli impianti industriali, e alle norme europee sulla produzione automobilistica – i famosi euro 4,5,6 etc, che ogni anno aggiungono criteri nuovi per inquinare di meno).

Nonostante tutto ciò l’aria delle nostre città sembra essere ancora e troppo spesso di qualità scadente e quindi pericolosa per la  nostra salute.

Se tutti questi provvedimenti, già in applicazione, non hanno prodotto quel miglioramento che probabilmente i legislatori si aspettavano, pensate che una o più domeniche ecologiche possano contribuire a risolvere il problema?

Ancora: tali domeniche vengono programmate molti mesi prima senza quindi alcun riferimento alla situazione reale dell’inquinamento di quella giornata e senza alcun riferimento possibile alle condizioni meteo della giornata stessa (come tutti sappiamo la pioggia o il vento incidono favorevolmente nella dispersione dei fattori inquinanti e quindi ove nei giorni precedenti ci fosse aria che superasse le famose soglie di polveri sottili in caso di pioggia o vento esse si disperdono e quindi non vi sarebbe bisogno di alcuna limitazione).

Ecco quindi la stupidità al potere. La motivazione del blocco del traffico privato in una domenica programmata mesi prima non esiste, come non esiste un significato  lecito, comprensibile e utile per la cittadinanza del  provvedimento stesso. Quale ulteriore aggravante di tale stupidita rileviamo che e vietata la circolazione anche alle auto diesel che rispettano la normativa euro6, ovvero la più recente e restrittiva per quanto riguarda le norme antinquinamento. Che senso ha allora emanare le normative europee ai costruttori automobilistici se poi di esse non si tiene conto? E che senso ha per un cittadino acquistare un auto nuova che rispetta le più recenti normative antinquinamento se poi non può circolare?

Sono chiari invece i danni ed i disagi che esso apporta agli operatori economici ed alle famiglie.

Se si volesse realmente contrastare l’inquinamento dell’aria delle città occorrerebbe pianificare ed attuare subito provvedimenti strutturali quali: trasferimento delle attività industriali al di fuori dei centri urbani, chiusura degli impianti di riscaldamento non a norma (pare che esistano ancora impianti a carbone e gasolio) e ulteriore incentivazione di sistemi di produzione energetica pulita (solare, eolico, geotermico – che peraltro in parte già esistono), blocco totale al traffico privato dei centri storici (totale pedonalizzazione) e contemporaneo incremento di mezzi pubblici ecologici (elettrici in primis) (a tal fine ricordo che molte aziende di trasporto pubblico locale continuano ad acquistare autobus a gasolio, che senso ha?), potenziamento e sviluppo dei trasporti su rotaia (treni metropolitani, metro, tram) al posto di quelli su gomma (questo sia per abbassare l inquinamento, sia per diminuire il traffico), potenziamento e sviluppo delle ciclovie (vere, protette, sicure).

Ma queste cose sono note da anni, se ne parla da anni, ma a tutt’oggi sono irrealizzate e torniamo al corto circuito della politica ed alla manifesta incapacità dei pubblici amministratori di cui ho avuto modo di trattare in altro articolo.