Il Rapporto 2021 riportato nel Bilancio Sociale della Caritas Italiana ha mostrato come nel 2020 la rete di questa organizzazione abbia sostenuto più di 1,9 milioni di persone nel 2020. (Fonte: Bilancio Sociale della CARITAS ITALIA 2021), potendo contare su 6.780 servizi a livello diocesano e parrocchiale, e oltre 93mila volontari. CARITAS è conosciuta praticamente da tutti e la sua presenza in Italia è costante dal 1971.

Dai dati ottenuti dal loro operato in Italia possiamo dedurre che la popolazione ha diversi “anelli deboli”, tra cui i giovani, colpiti da molte forme di povertà. Dalla povertà ereditaria, che si trasmette “di padre in figlio” per cui occorrono almeno cinque generazioni a una persona che nasce in una famiglia povera per raggiungere un livello medio di reddito; alla povertà educativa, tanto che solo l’8% dei giovani con genitori senza titolo superiore riesce a ottenere un diploma universitario.

Ogni anno si constata un aumento considerevole della quantità di persone che hanno chiesto aiuto rispetto all’anno precedente, e di dati raccolti fino ad oggi confermano questa tendenza.

Parlato con un Dirigente della Croce Rossa Italiana dell’Alta Italia il quale ha detto che prima del Covid19 loro davano aiuto a 70 famiglie dei diversi Comuni con il pacco alimentare che consiste in un aiuto di beni primari (pasta, olio, pomodori, sale, etc.). Nell’ultimo anno dopo il Covid19 questo pacco alimentare lo hanno dato a 450 famiglie. Per fortuna dice pure, che lentamente, negli ultimi tempi la situazione sta andando a normalizzarsi e qualche famiglia ha avvisato di non avere più bisogno perché qualcuno ha trovato “un lavoretto”.

Ci sono i “nuovi poveri” e ci sono anche delle persone che oscillano tra il dentro e fuori dallo stato di bisogno. Il 23,6% di quanti si rivolgono ai Centri di Ascolto sono lavoratori poveri. Tale condizione tocca il suo massimo tra gli assistiti stranieri: il 29,4% di loro è un lavoratore povero.

Qual è la soglia di povertà stabilita dall’ISTAT?

La soglia di povertà in questa caso è unica per tutto il paese. Nel 2021 il valore di riferimento per una persona singola era di 629,29 euro. (16 ott.2022).

Questi sono i dati che servono soltanto per capire quali possono essere le difficoltà nelle quali si trovano in tanti in questo momento. Fabbriche chiuse da un giorno all’altro, posti di lavoro precario, dove per il tipo di contratto possono dirti di non presentarti più da un giorno all’altro, salari promessi e/o, dopo duro lavoro – molte volte in prova al bar o nella cucina di un ristorante con orari assolutamente non regolari e direi molto poco umani – salari non pagati mai!

Le persone si scoprono così velocissimamente degradate allo stato di povertà. E automaticamente una serie di possibilità che rappresentavano il loro standard di vita abituale, vengono negate semplicemente perché non se lo possono più permettere, fino a sentirsi umiliate, senza risorse, senza speranza alcuna, ridotte a pensare soltanto ad un presente offuscato dalla necessità di provvedere per sé e per la famiglia.

Si sprofonda sempre di più nell’abisso dal quale sembra che niente e nessuno ti possa tirare fuori.

E perché, se ce lo siamo mai chiesti, viene più facile andare alla CARITAS o al Pane Quotidiano?

Credo che la risposta sia prima di tutto perché ci si vergogna, ci si senti inadeguato e capita spesso nella vita che sia più facile chiedere o aprirsi con un estraneo che con chi ti conosce, soprattutto con chi frequentavi prima.

La nostra società è sempre più spietata, ma per fortuna abbiamo sempre più persone che si offrono volontari per assistere chi ne ha bisogno con un grande spirito di solidarietà e sono tante! Colgo l’occasione per nominare alcune di esse: Comunità di Sant’Egidio, CESVI, Mani Tese, City Angels, Croce Rossa Italiana, Amnesty International, Save the Children, Emergency, Fondazione Banco Alimentare Onlus, CARITAS, Pane Quotidiano (Associazione laica, apartitica e senza scopo di lucro, con l’obiettivo di assicurare cibo ogni giorno gratuitamente alle fasce più povere della popolazione e a chiunque versi in stato di bisogno e vulnerabilità, senza alcun tipo di distinzione), TdH, UnAltroMondo Onlus…

 

Sempre lo stesso Dirigente della Croce Rossa Italiana diceva che per fortuna in Italia loro trovano molta solidarietà e la maggior parte della gente dona di spontanea volontà. Infatti, lui ha detto: dove non arriva lo Stato, arriva il volontariato!

Per contro si ha paura del giudizio degli altri, di quelli che si aspettano che tu stia sempre bene, economicamente a posto. Si teme di chiedere per il timore di vedere sulla faccia di chi hai di fronte sentimenti di paura, curiosità, sospetto e rifiuto! Paura che tu chieda troppo o per troppo tempo, sospetto di avere fatto qualcosa di tremendamente sbagliato altrimenti non si spiega come e così rapidamente sia successo tutto questo. Perché non mi hai chiesto una mano prima? Però, è più forte lo sguardo di rimprovero e può venire anche da famigliari stretti, sorelle, fratelli e generalmente in condizioni economiche buone.

Per tutte queste ragioni ho molta paura di vivere in una società sempre più indifferente, sempre più concentrata su se stessa e molto lontana dai bisogni di chi ci sta vicino. Oggi è facile che nel tuo stesso condominio ci sia una di queste persone entrate a far parte di questo gruppo di così detti “nuovi poveri” e che tu non lo sappia. Si diventa “anello debole” velocemente e credo dovremo avere più attenzioni ed accorgimenti ai nostri vicini, ai nostri amici, ai nostri famigliari.

Avete presente quella bella signora che fino a tre anni fa vedevate sempre insieme al marito ed alla figlia piccola? La bella signora ora si vede sempre sola, di corsa perennemente perché per poter mantenersi e mantenere la figlia piccola ora deve fare due lavori contemporaneamente e neanche così riesce a pagare tutto, perché l’affabile marito ora che se n’è andato con un’altra e non dà un centesimo neanche per la figlia, la quale nel frattempo non è più tanto piccola e ha bisogno sempre di più di tutto per sopravvivere decentemente.

O quel signore sempre sorridente che accompagnava i bambini a scuola?

Lui ora non è più tanto sorridente e deve accompagnare i bambini a piedi, perché essendo rimasto senza lavoro hanno dovuto vendere la macchina.

Di esempi come questi ce ne sono tanti e tutti intorno a noi… Vi chiedo di provare a stare tutti un po’ più attenti, di ricordarci di quella parola “solidarietà”. I nostri occhi si sono abituati a non vedere ciò che il cervello, e soprattutto il cuore, non deve o non vuole vedere. Così, è più facile continuare a camminare con aria molto indaffarata, scappando veramente dai nostri sentimenti… Non va bene, non va bene per nulla!

E la solidarietà vera, si trova molto di più tra chi non ha nulla, tra chi ha poco da spartire, ma ha una coscienza sveglia, ha una chiara visione dell’altro, perché sa che l’altro può essere se stesso il giorno di domani…

Nel 2022 secondo il Censis in Italia ci sono 5,6 milioni di Italiani in povertà assoluta. (2 dicembre 2022). Secondo Tg24Sky: “Il Rapporto sulla situazione sociale dell’Italia rivela che nel 2021 le famiglia che vivono in condizione di povertà assoluta nel nostro Paese sono più di 1,9 milioni, il 7,5% del totale. In tutto 5,6 milioni di persone, pari al 9,4% della popolazione: 1 milioni in più rispetto al 2019. Il 44,1% risiede al Sud. Oltre un Italiano su quattro a rischio povertà o esclusione. Il 6,5% delle famiglie paga in ritardo le bollette. E si teme l’inflazione: il 64% sta ricorrendo ai risparmi.”

 

Capite da soli dunque, che è molto facile che ognuno di noi possa avere vicino una persona appartenente a questa categoria di “nuovi poveri”.

Mi è piaciuto molto una frase che ho trovato sul sito di Pane Quotidiano, ve la riporto:

Sorella, fratello, nessuno qui ti domanderà chi sei, né perché hai bisogno, né quali sono le tue opinioni.”