Inaugurazione 7 Ottobre 2023 ore 11

“La conoscenza dietro al muro”

 

MUSEO DI Klein Lukov

Max Schmeling-Strasse 49

17303 Klein Lukov

D-17309 Jatznick

 

www.hes-privatemuseum.de

 

“1000 opere su tre piani di una casa padronale, che tratta di una coscienza diversa in connessione con l’arte”

UN CASTELLO IN POMERANIA

Siamo in Pomerania, al confine estremo della Germania con la Polonia, nei territori tedeschi confinanti con Stettino.

Paesaggio boscoso, piatto, agricolo maestoso, lunghi viali di querce, sino al Baltico.

La coppia Ilka e Heinz Scheidgen, abita una “casa di campagna” nel villaggio di Klein Lukov, dopo Pasewalk, famoso per aver dato i natali al pugile Max Smelling e per aver 212 abitanti.

La “casa”era il castelletto di una famiglia nobile baltica- Qui usava, prima della prima guerra mondiale, avere un proprietario terriero con millecinquecento ettari di terreno e intorno i suoi contadini.

La dimora nobiliare risalente al 600 era stata progettata nel XIX secolo dall’Architetto Gustav Knoblanch (1833-1916) figlio di Eduard Knoblanch (1801-1865) legati alla storia della tenuta Keibel /von der Dollen, è rimasta questa imponente villotta, di 20 stanze, con 2 ettari di terreno che gli Scheidgen hanno comprato e restaurato totalmente, per farne a piano terra, abitazione con veranda, e Museo di Heinz, primo piano 10 stanze. In costruzione un secondo piano ad uso museale, recentemente completata nel terzo piano, con lavori ripresi nel 2021 per adeguare il giardino divenuto un parco e il ripristino del frontone ornamentale basato su modelli storici di Knoblanch

(Arch.Phil Scheidgen)

 

IL PROTAGONISTA

Heinrich E. Scheidgen (1940-)

Inizia a scolpire a sei anni, frequenta l’Accademia d’Arte di Dresda, dipinge dal 1960.

Non si definisce pittore, ma usa tutto quello che gli capita, cartapesta fatta con giornali, montata su una struttura di legno, un telaio cui inchioda una trama di fili per stendere la pseudo tela, con un’infinità di buchi, perché non esiste un limite della materia, ma “tutto è tutto” un onnicomprensivo universo, un quadro che si può guardare da tutte le parti, sopra /sotto, davanti/dietro.

Vorrei cercare una spiegazione a questo mare magnum di pittura, trovo una stampa di Giacometti, che spiega la sua passione per figure allampanate, “l’homme qui marche”, poi Duchamp (grottesco nell’arte) Nietzsche (per il superuomo) e Malevič (per il suprematismo).

 

Nella “stanza dell’acqua” a piano terra riferimenti a Dante e la barca di Caronte che traghetta i dannati. Questi però remano loro.

Non c’è un ordine nella produzione, l’autore rifiuta drasticamente l’ idea di “astratto” anche perché i quadri sono concretissimi, la carta o la tela usata, è intrisa di colore, acrilici e olio, costruito più che dipinto, sempre in misure imponenti, opere di misura 3 metri per 2 e mezzo, sono arrotolati come arazzi da muro.

Sculture di carta, spesso barche, o grottesche figure di demoni, rievocano un tipo ancestrale di medioevo tedesco, l’artista sembra rifuggire il concetto di “gradevole” estetico.

C’è una tensione incontrollata nell’esporre questa teoria del tutto che si continua a rigenerare, materia e vuoto, io e non essere, continuum spazio-temporale.

TEMATICHE

“La soluzione non il problema”(Duchamp) citazione che viene spesso fatta per esaltare la fragilità di un omino perso nell’assoluto.

Lo spazio della materia nella materia si traduce in elaborazione di elementi, bianco su bianco, linee nere su assoluti quadri bianchi, dove un omino nero si perde…

  • La stanza del “Bambino che costruisce una torre”. Una tela verticale, dove un bambino costruisce una torre (Simbolo di solidità) fatta di buchi, cioè di vuoti. Don Chisciotte e la sua spada d’oro, o Alessandro Magno che taglia il nodo di Gordio rappresentano la sfida perenne dell’uomo.
  • La stanza dei tre volti “Tre quadri con tre facce che rappresentano le reazioni dei tedeschi a fatti sconvolgenti: ORRORE/INDIFFERENZA/PAURA

 

“Non esiste astratto, la materia è sempre con riferimento all’esperienza e all’evoluzione”

La visita al Nuovo Museo Privato è un’esperienza indimenticabile.

 

 

Gemma Clerici

Consulente Tecnico Tribunale di Milano iscrizione 23 Aprile 1993 N.8245

Nata a Milano

Laura in Lettere presso Università Cattolica Milano e Diploma di Perfezionamento (Master) in Storia dell’Arte Medioevale e Moderna. Dopo un’esperienza come docente di Storia dell’Arte in Istituti Superiori, realizza progetti di Mostre espositive per Enti Pubblici e Gallerie d’Arte, orientata in esperienze in campo internazionale (Germania/Belgio/Svizzera/Danimarca).

Storico dell’Arte.

Membro del Consiglio Direttivo della Famiglia Artistica Milanese. 

 

Per approfondire o commentare questo articolo o inviare segnalazione scrivete a  redazione@caosmanagement.it