Numero 40 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

CREATIVE CLASS NET : OPEN INNOVATION BETWEEN EUROPE AND AFRICA

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di Paolo Manzelli

 

Partecipazione al COLLOQUIUM 2009 in BENIN dal 23-27 aprile
http://www.wbabin.net/manzelli2.pdf www.edscuola.it/lre.html; www.wbabin.net

- Winning the global challenge of the contemporary crisis is a bet that requires a reflection able to extend the real development of knowledge economy between Europe and Africa. -

- Vincere la sfida globale della crisi contemporanea e' una scommessa che necessita una riflessione che sappia estendere l' effettivo sviluppo della economia della conoscenza tra Europa ed Africa.-

 

ANALISI DEL  CRACK

La crisi contemporanea non e solo finanziaria ma anche culturale proprio in quanto le cause profonde in ultima analisi dipendono dal fallimento delle ideologie politico-economiche e quindi dagli strumenti di valutazione e di controllo che non hanno permesso la previsione e la stima del crack economico e sociale contemporaneo.
I vecchi modelli culturali che riguardano lo sviluppo dell' epoca industriale, ancora oggi incentivati dai mass-media, dovranno pertanto a breve modificarsi per ridefinire un ciclo-politico economico innovativo, basato su  nuove finalità e rinnovate  parametrizzazioni indicative dello sviluppo umano ed eco-solidale. Tali cambiamenti sono effettivamente necessari proprio in quanto é fallito il mito dell' autoregolazione del mercato e con esso la ritenuta validità dell’ indicatore  standard di riferimento dello sviluppo nazionale il PIL ( Prodotto Interno Lordo) . (1)

Il CRACK finanziario contemporaneo sancisce pertanto il definitivo il tramonto del PIL, (in inglese, GDP = Gross Domestic Product)  il quale indica il valore complessivo dei beni e servizi prodotti annualmente all' interno di un paese, Tale valutazione, meramente quantitativa, é stata considerata fino ad oggi il miglior indicatore della ricchezza prodotta da un paese, in quanto il  PIL é stato incluso in  una concezione economica, unicamente di Business, che da valore alla quantità della produzione e degli scambi, piuttosto che alla qualità e della crescita del tenore di vita della gente. Pertanto le prospettive di superamento della crisi strutturale contemporanea, pongono con evidenza il problema della necessita di cambiamento di una tale parametrizzazione della ricchezza ,quale unica misura del benessere economico di ogni società (2)

Alcune formulazioni  di migliori indicatori economici, sono state avanzate da vario tempo; tra esse il ”Genuine Progress Indicator” (GPI = Indicatore di Progresso Reale), che introduce alcune variabili che fanno decrescere il valore assoluto del PIL, in funzione, ad esempio, dell' aumento degli incidenti stradali, dei costi della lotta alla criminalità, e del dis-inquinamento... , rimanendo però nei limiti di una concezione ideologica del mercato considerato capace di auto-controllo. Similmente un indicatore alternativo é  l'  “ISEW” (in inglese: Index of Sustainable Economic Welfare), recentemente ideato da Herman Daly e John Cobb (1989 ), per  considerare specificamente i costi sociali e i danni ambientali non solo annuali, ma più estesamente  in modo da tenere in considerazione  l'impatto  a medio e lungo termine del disastro ecologico, così da poter definire i limiti dello sviluppo sostenibile in termini di deprezzamento economico. (3)

Tutti gli indicatori recentemente esaminati sopra, pongono in evidenza la comune caratteristica di riconoscere la limitata significatività del PIL,  e quindi la sua inadeguatezza come dato espressivo del reale benessere di un Paese. (4) . Comunque anche i suddetti indicatori alternativi, pur riformando  le variabili considerate nel calcolo della ricchezza effettiva di un Paese, normalmente permangono nel quadro di una Contabilità Economica  Nazionale polarizzata sul valore mercantile; pertanto tali indicatori restano  ancora  inadeguati ad es. nel fornire informazioni attendibili sull' evento e la soluzione del grave CRACK economico e sociale,  che oggi genera insicurezza sul futuro della sostenibilità della economia contemporanea. Infatti il PIL ed anche le sue più recenti varianti, convergono nell’ occultare e minimizzare il reale tenore di vita delle popolazioni. Pertanto  finché il sistema economico verrà stimolato unicamente dalla ricerca quantitativa del profitto la economia si comporterà ancora come un serpente che per combattere la fame si mangia la coda, provocando un progressivo crash dell' economia mondiale che già ha duramente ipotecato il futuro dello sviluppo.

Diversamente dalle diverse varianti del PIL, la "INDICAMETRIE" del Prof. Mustapha Diabatè del Centro IDEE del BENIN in Africa , si propone di analizzare il benessere economico in modo da valutare la qualità della vita dei cittadini, producendo in tal modo un indice economico dello sviluppo umano e sociale.(5)

La  “INDICAMETRIE” é la scienza delle scienze dello sviluppo globale, modulato sullo sviluppo qualitativo del capitale umano, in modo tale da riposizionare gli indicatori oggettivi della economia classica, sulla base di indicatori soggettivi e culturali del benessere e della naturale felicità dell' uomo.

http://www.daytravel.it/report/reportage02.htm

 

ttIl Prof. Diabatè può essere considerato un saggio dei nostri tempi; nato in Costa d’Avorio (1937) nazione africana che un tempo é stata al centro di un vasto regno Africano della dinastia degli OBA, famosa anche per Amazzoni, le leggendarie guerriere che combatterono i colonizzatori. Oggi il BENIN é una repubblica democratica, inserita nel progetto dell'UNESCO sull' Olocausto dell’ Africa, organizzato per salvare i luoghi-simbolo della tratta degli schiavi che partivano dall' antico porto di Ouitah verso l' America. ( 6)

Da questa storia africana nasce in BENIN l’ idea–progetto della “INDICAMETRIE”, quale sistema econometrico capace proporre un sistema più equo di valutazione dello sviluppo, tale da superare la concezioni limitative del PIL, rendendo trasparenti i fenomeni di sperequazione economica che hanno prodotto il CRACK del sistema finanziario attuale. La “INDICAMETRIE” si pone una problematica ,che già si pose l’ economista liberale Italiano, l’ ingegnere Vilfredo Pareto ( 1848-1923- egli visse per vari anni a Firenze ), sul dinamismo economico in una economia liberale. La “legge di Pareto” , esamina il fatto che, per garantire lo sviluppo, é necessario che la allocazione delle risorse debba evitare ogni forma di “Privilegio” in modo che la curva di distribuzione della ricchezza possa costantemente riequilibrarsi tra rischio e stabilità. Infatti Pareto, partendo dalla considerazione scientifica per cui nulla si crea ma si trasforma, sostenne che nessuno può arricchirsi senza che qualcun altro peggiori la propria situazione economica. Pertanto Pareto vide nel rischio imprenditoriale, del tutto privo di protezionismi, la leva per realizzare nel tempo una inversione ad “U” nel ciclo delle relazioni politico-economiche che generano la effettiva opportunità di evoluzione ciclica dei sistemi socio-economici.

Certamente Pareto, citando il realismo di Macchiavelli, di cui si considero seguace, trattò con pessimismo la sua teoria sulla dinamica del  progresso economico, in quanto essa avrebbe potuto verificare la sua validità, solo in regime di “libera concorrenza” . Viceversa ogni forma moderna derivata dal  “SignoraggioMedioevale, avrebbe fatto fallire il sistema economico liberale, proprio a causa della iniquità dei privilegi, offuscati per giunta dalla mancata trasparenza della informazione; Pareto dedusse pertanto che privilegi e fattori oscuri di disinformazione, avrebbero causato un progressivo  indebolimento ed infine il crollo del libero mercato. (7) In vero, rispetto ad una economia medievale, la nostra Società Industriale non si é evoluta nel cambiamento nel modelli di privilegio della gestione finanziaria, che in  verità sono aumentati proprio recentemente a dismisura. Ricordiamo che in campo economico  il feudatario aveva vari privilegi di “signoraggio “ . Cosi aveva diritto di una quota di proprio interesse sulla  lana tosata dai pastori, cosi che,  in campo valutario  il “Signore”  aveva anche il potere di  battere la moneta e quindi era suo privilegio quello di  “tosare il conio” attribuendo un valore più elevato del metallo prezioso di cui le monete erano composte.
Oggigiorno le forme di “signoraggio” della alta finanza, si sono evolute all’ ombra del riferimento falsificante del PIL, in quanto i dati analizzati dal PIL inglobano la speculazione come un valore di mercato ed inoltre escludono dal calcolo economico le enormi somme indirizzate verso  “paradisi fiscali ” ed ogni tipologia di  profitti illeciti, creando complessivamente una economia parallela e nascosta che non risulta minimamente nel calcolo della ricchezza di una nazione.
Pertanto il ricorso al tradizionale PIL é di fatto  sostenuto ancora da tutti coloro che preferiscono una mancanza di trasparenza e di effettiva concorrenza sulla economia finanziaria, proprio in modo da permettere una escalation di profitti speculativi basati su utili  azionari, sempre più lontani dagli interessi delle attività economiche degli “imprenditori” produttivi e commerciali. All’ ombra del PIL infatti sono cresciuti, privi un sistematico di controllo sugli affari, i mega operatori finanziari , veri e propri “impredadori”, ovvero squali delle finanza, divenuti ormai troppo potenti, cosi che una politica moderata e riformista del “laisser faire”, si e comportata come coloro che come le classiche tre scimmiette affermano : “non vedo, non sento ovvero non c' ero e se c'ero dormivo”.

Al Colloquium 2009 in BENIN , scopriremo come, la schiavitù del passato, riemerga oggi come conseguenza della escalation finanziaria protetta da politiche in favore della emergenza di una nuova classe di ricchi speculatori (impredatori), scommettitori e gestori di fondi e di titoli predominanti per ottenere facili profitti .

 

Riprendendo il concetto di Vilfredo Pareto, (che indica  che una  crescita economica ciclica deve  corrispondere  alla capacita di generare benessere, e non  solo produrre  ricchezza economica, in modo che, la trasformazione del  capitale naturale e la valorizzazione  del capitale umano,  diventi agibile anche per le generazioni future), .... allora ci rendiamo conto della importanza di parametrizzare lo sviluppo non solo in termini di profitto, ma  parallelamente adeguandolo ad opportuni indici basati sulle aspettative di lavoro per una vita sana e benestante nonché  di crescita culturale della gente. Quanto sopra e proprio ciò che in sostanza propone la “INDICAMETRIE” e pertanto e' auspicabile un intervento politico internazionale, che favorisca il passaggio verso la utilizzazione di tale parametrizzazione dei sistemi economici, in modo che divengano  capaci di favorire nel mondo una economia “knowledge-intensive” dello sviluppo umano e sociale che é quello annunciato dalla Creative Class Net . La Associazione ONLUS/-EGOCREANET/ON-NS&A, partecipando al Colloquium 2009 in BENIN ( http://www.idee-benin.com/ ), si propone di incentivare un programma finalizzato a valorizzare una nuova concezione dello sviluppo prospettata dalla “INDICAMETRIE” , nel quadro del progetto “Florentine Science & Art for a New Humanity”, che si sta attuando in sinergia con il programma UNESCO for Human Development  prorio in quanto é inteso a cambiare le modalità contemporanee di sviluppo, proponendo un superamento delle concezioni associate alla crescita del PIL, in modo da ridefinire le priorità e le prospettive di intervento per il miglioramento della qualità della vita e delle condizioni di sostenibilità ecologica, mediante la crescita di sistemi creativi  di OPEN INNOVATION SYSTEM  tra Europa ed Africa. (9)

 

BIBLIO ON LINE

1)- ART of INN-OVATION : http://www.edscuola.it/archivio/lre/art_of_innovation.pdf

2))- PIL: -http://www.benessereinternolordo.net/joomla/index.php?option=
com_content&task =view&id=8&Itemid=2

3)-  Alternative al PIL: http://it.wikipedia.org/wiki/Prodotto_interno_lordo#Alternative_al_PIL

4)-  http://www.netlab.it/wwf.na/iniziative%20nazionali/in1.html

5)- INDICAMETRIE : http://indicametrie.blogspot.com/

6)- Storia del BENIN : http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_Benin

7)- Vilfredo Pareto : http://it.wikipedia.org/wiki/Vilfredo_Pareto

8)- Creative Class Net : http://www.egocreanetperu.com/creaclassnet.pdf 
                                      http://www.edscuola.it/archivio/lre/CREACLASSNET_DIS.pdf 

9) - Unesco Program: HDP :http://www.foe.co.uk/community/tools/isew/annex1.html

 

 

Paolo Manzelli: nato a Terni il 25/06/1937, Chimico Fisico (Laurea: Firenze 1967), Studioso della Chimica del Cervello sulla base delle relazioni tra Energia, Materia ed Informazione. Direttore del Laboratorio di Ricerca Educativa del Dipartimento di Chimica della Università di Firenze http://www.chim1.unifi.it/group/education/, e Presidente della associazione telematica EGOCREANET; http://www.egocreanet.it