Numero 43 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Esegesi delle IMEIL

 

di Riccardo Moretti

 


21 marzo 2809, Affollata aula virtuale dell’Università Proto Universale, Corso di storia delle aziende antiche

Prof. Schulz, ci risulta, leggendo i suoi testi, che ancora nei primi anni del 2000 nelle aziende si utilizzasse la posta elettronica, la cosiddetta imeil, per comunicare tra persone e funzioni. E’ così ? Come e perché veniva utilizzata ?
Si, è così. Si trattava di uno strumento che all’epoca veniva considerato utilissimo, indispensabile per comunicare e accelerare, rendere più produttivo il lavoro. Ed in effetti la sua introduzione è stata una vera rivoluzione nei modi di lavorare delle diverse organizzazioni. Portando ad un elevato livello di democratizzazione informativa.

Ci può spiegare meglio ?
Certo, si trattava di un articolato sistema elettronico che consentiva alle persone di mandare e ricevere informazioni, documenti, disegni ecc. in tempo reale da un capo all’altro della Terra. E nelle aziende in particolare aveva un uso diffusissimo.
A poco a poco divenne però così diffuso che gli uomini delle aziende antiche cominciarono a scambiarsi mail anche se lavoravano a 2 – 3 metri di distanza.

Mi scusi professore, ma ci sembra impossibile! In questi casi non rendeva più produttivo il lavoro, anzi!
In questi casi no, certo, però può spiegare l’uso e l’abuso di questo strumento proprio all’inizio del terzo millennio. In media ogni dipendenteaziendale riceveva da trenta a cinquanta mail al giorno. Ad alcune rispondeva e ad altre no. Si crede che molte fossero solo informative e non richiedessero una risposta, mentre ad altre era esplicitamente richiesto di avere un feed back (ricordate? terminologia molto in voga in quel periodo).
Ma c’è di più. Recenti studi ci dicono che rispondere o meno a una imeil divenne, con il passare del tempo, anche e soprattutto funzione del potere esercitato in azienda.

Ci può spiegare meglio ?
Si, certo. Sembra proprio che chi più potere deteneva o riteneva di detenere, meno rispondeva alle imeil recuperando quindi in chiave di potere quanto di democratico lo strumento aveva introdotto

Ancora non capisco, ma non dovrebbe, doveva essere il contrario?
Si, in effetti si, ma in quel periodo il presupposto della gestione del potere in azienda, calato nel campo delle imeil, il cosiddetto messaggio trasversale o non detto, era più o meno questo : “non rispondo perché non ho tempo da perdere e non devi avere questa o quella informazione, soprattutto tu che mi hai scritto”. In molti casi poi le imeil erano volutamente sgrammaticate e prive di punteggiatura

Perché?
Ancora una volta sembra che il vero motivo sia da ricercare nel presupposto che veniva assegnato “dato che ho poco tempo non bado a cose inutili e che di tempo ne fanno perdere come la punteggiatura e la grammatica.

Ma non ha senso, scrivere correttamente non aveva nulla a che fare con metterci più o meno tempo!
Mah, vedete qui stiamo parlando di regole non scritte, di usanze, di credenze e di riti a cui i dipendentiaziendali sottostavano o imponevano.

Incredibile, cosa altro si è riusciti a capire?
Per esempio che in molti casi la composizione di una imeil richiedeva moltissimo tempo nella definizione dei destinatari più che nella composizione del testo. Anzi si ritiene che la definizione dei destinatari risultasse addirittura paralizzante per alcuni, interdetti se e chi inserire. Inoltre, oltre ai destinatari ufficiali, c’erano quelli in cc.

In cc?
Sembra che si trattasse di un modo per informare persone che erano già informate o che dovevano essere informate, ma che non dovevano poi fare nulla rispetto alla comunicazione. E non è tutto, c’era poi un altro gruppo di destinatari o anche uno solo in ccn, ma di questo oscuro sistema non siamo riusciti ad avere prove concrete. Qualcuno ipotizza che fosse un modo per informare un destinatario senza che i destinatari ufficiali lo sapessero. Ma qui entriamo nel campo delle illazioni.

Mi scusi professore, nella sua ricerca si fa accenno al “paraculismo”. Conosciamo il paracadutismo ma non il paraculismo, sono discipline simili?
No, no, sono discipline assolutamente diverse! Il paraculismo era l’arte di mandare imeil per coprire propri errori oppure evitare di parlarsi di persona o via telefono, oppure ancora di mettersi al riparo da eventuali critiche e poter poi dire “ti avevo avvisato con una imeil”. Questo ultimo tipo di disciplina divenne di gran lunga il più diffuso

Però così sembra che le imeil fossero uno strumento dannoso.
Dipende. Certamente si è trattato di un sistema indispensabile ed efficacissimo, soprattutto all’inizio, poi utilizzato in modo improprio e senza scrupoli con il passare del tempo.
Verso la fine della sua esistenza si era molto diffusa l’ abitudine di inserire nel testo simboli o segnali che avevano il compito di arricchire il significato del messaggio o di renderlo spiritoso.

Come e perché si è interrotto l’utilizzo di questo sistema?
L’inizio della crisi è cominciato quando alcuni dipendentiaziendali si sono accorti che era più efficace tornare a parlare con il destinatario della imel o addirittura parlare guardandosi grazie alla progressiva diffusione della tecnologia audiovideo.
Può sembrare strano ma questo cambiamento ha inciso molto anche da un punto di vista socio – organizzativo in azienda modificando gerarchie di potere e di relazione.

Molto interessante, grazie professore
Grazie a voi, domani proseguiamo con la parte sui Comitati


Riccardo Moretti: ha ricoperti diversi ruoli in ambito manageriale in importanti aziende italiane e multinazionali. Oggi si occupa di modelli manageriali e della loro applicazione ed efficacia in diversi settori.