Facciamo tante cose senza progettarle, senza sapere bene perché le facciamo e dove vogliamo arrivare.

Oppure cerchiamo di tenere tutto sotto controllo, progettando nei minimi particolari ciò che faremo. Fra questi due estremi c’è una via di mezzo. Dodici passi per progettare qualcosa e realizzarla ottimizzando tempi, costi e qualità.

 

 

La profonda crisi in cui si dibatte l’Italia ormai quasi da un decennio è una crisi di progettualità, che ha toccato il suo acme con Expo 2015. Sembra che tutto ciò che si fa da noi ignori i fondamenti del project management, principi, strumenti e metodologie che risalgono agli albori della civiltà industriale, se pensiamo che il sempreverde diagramma di Gantt risale al 1918!

Da oltre 25 anni collaboro con Amicucci Formazione, che ora si è evoluta col marchio Skilla e si occupa di progetti avanzati di formazione blended, e nel tempo abbiamo raccolto una grande quantità di materiali che abbiamo usato prima in aula, poi nelle intranet aziendali e nel web.

Tenendo conto liberamente di questi materiali, in collaborazione con l’editore Franco Angeli, stiamo realizzando la collana “12 passi”, manuali pratici che conducono, attraverso un percorso di autoformazione in 12 tappe, ad acquisire capacità come il problem solving, il project management, le nuove competenze per lo smart working.

C’era bisogno di un ennesimo libro sul project management? I numerosi e prestigiosi testi esistenti sono in gran parte fatti da ingegneri per ingegneri.

Io sono un artista, un comunicatore e un problem solver, e mi sono sempre occupato di progetti. Una prima intuizione con cui si individua un nuovo problema, il processo con cui si trovano soluzioni, diventano progetti che devono servire ad applicare le soluzioni per ottenere cambiamenti concreti e superare i problemi. Anche se con tecnologie moderne, ho sempre fatto quello che facevano gli artisti rinascimentali, grandi problem solver di principi e papi, che andavano da progetti di cattedrali e macchine belliche a progetti di feste, sale da ballo e giardini.

Nei miei 12 passi ho tenuto conto di strumenti e metodi sia del project management tradizionale, sia dell’agile project management, ma li presento nei loro usi essenziali, alla portata di tutti, senza addentrarmi in tecnicismi spinti. Non mi rivolgo al project manager super esperto e certificato, ma a tutti quelli che vogliono servirsi di collaudati strumenti, anche per progetti privati come l’organizzazione di una festa fra amici o il cambio di casa.

Ecco i miei 12 passi:

1. Definisci il tuo progetto.

2. Individua le risorse auspicabili, necessarie e disponibili.

3. Conosci tutti gli stakeholder, dallo sponsor al team all’utilizzatore finale.

4. Suddividi il progetto in blocchi.

5. Assegna ruoli e compiti al team progettuale.

6. Pianifica i tempi.

7. Controlla gli output e i deliverable fino al risultato finale.

8. Gestisci le varianti di progetto.

9. Controlla e concludi il ciclo di vita del tuo progetto.

10. Gestisci la qualità.

11. Comunica il progetto.

12. Dopo il progetto: maturità e certificazione

 

http://www.hoepli.it/libro/12-passibr-per-gestire-il-tuo-progetto/9788891710345.html