Con il disastro dell’impianto nucleare di Fukushima il Giappone ha ricevuto un durissimo colpo alla sua economia ed immagine.

Lo tsunami del 2011 ha messo alla prova uno dei popoli che ha fatto della disciplina e dell’efficienza le componenti funzionali più importanti della sua economia.

Essenzialmente, una centrale nucleare è un sistema formato da un elemento radioattivo che genera calore, portando all’ebollizione una certa quantità d’acqua, il vapore ad alta pressione viene iniettato su una girante meccanica collegata ad un alternatore, che produce energia elettrica.

 

 

 

Cosa è successo?

L’onda del porto, come la chiamano i giapponesi, ha semplicemente superato le barriere frangi flutti  e “affogato” il sistema di controllo della centrale, che ha portato alla fusione del nocciolo e all’esplosione della centrale. 

A prescindere dai fiumi di parole che sono state versate su chi, cosa, come, e quando si poteva evitare il disastro, questo evento ha messo in luce gravissime lacune sulla progettazione e la messa in sicurezza di uno dei sistemi di produzione di energia in assoluto più pericoloso per l’ambiente.

Questo evento nefasto, rappresenta l’ultimo stadio di un processo innescato in un sistema, la cui struttura cibernetica è detta a DOPPIO FEEDBACK o a doppio loop.

 

 

DOUBLE FEEDBACK SYSTEMS 

Nel nostro caso il sistema a doppio feedback è formato da due sottosistemi: 

quello più interno è naturalmente instabile, quello più esterno crea un intorno di stabilità.

Dal punto di vista cibernetico, il suo equilibrio omeostatico, è determinato da un doppio anello di feedback: quello più interno crea un effetto divergente (loop +), l’altro invece lo piega alla stabilità (loop -).

 

Nell’esempio di una centrale nucleare, il feedback + è il processo di fissione nucleare, che per sua natura, produce un elevata dissipazione di calore e un repentino aumento della temperatura, che se non opportunamente controllata (sistema a feedback -), innesca una divergenza incontrollata del sistema fino a provocare la fusione del nocciolo. 

La stabilità è una condizione che presuppone l’equilibrio.

L’uomo è riuscito a creare sistemi che controllano altri sistemi generando intorni di equilibrio, che hanno un intervallo di esistenza.

I sistemi governati dalla struttura cibernetica sopra descritta, oltre questo intorno, perdono l’equilibrio e divergono, cioè innescano uno o più processi che tendono a portare il sistema ad aumentare o a diminuire una o più delle sue variabili in maniera incontrollata.

Nei sistemi complessi formati da molti elementi interagenti, la struttura cibernetica diventa dinamica, può cambiare nel tempo e nello spazio, dando vita a comportamenti caotici, aumentano i gradi di libertà del sistema e conseguentemente il numero di possibili configurazioni stabili e instabili, per cui oltre alla divergenza si possono manifestare fenomeni di convergenza verso posizioni intermedie di equilibrio

 

Questa struttura cibernetica, è presente in moltissime situazioni, non necessariamente legate a sistemi di natura fisico chimica e può assumere una valenza differente a seconda del suo scopo e dell’effetto che, l’equilibrio e i processi di crescita esponenziale, hanno nei confronti dell’ambiente, della funzione e della struttura del sistema: 

  • positiva in tutte le situazioni in cui il processo annidato sviluppa processi di crescita virtuosa come ad esempio le dinamiche di diffusione ad accesso vincolato, o i processi del cambiamento;
  • negativa, relativa alla stabilizzazione di un processo divergente che porta a conseguenze negative come una centrale nucleare o l’equilibrio aerodinamico che si instaura durante il volo di un aereo). 

Nel primo caso l’equilibrio è un impedimento all’innesco del processo sottostante, e quindi la sua stabilità assume il ruolo di resistenza da vincere, una condizione sufficiente per liberare il processo sottostante.

Nel secondo caso invece la stabilità diventa una condizione necessaria poiché è responsabile dell’equilibrio di un processo critico che se non opportunamente BLINDATO, può portare alla perdita della capacità funzionale del sistema e/o a conseguenze negative sull’ambiente.

 

INNOVATION, A BIG CHANGE PROCESS.

I processi coinvolti nelle risorse umane e nei mercati, sono sviluppati sulla relazione umana, per cui studiare una dinamica a doppio feedback in questo ambito è molto complesso per vari motivi:

1. I modelli sono necessariamente statistici: ogni interazione umana non è mai perfettamente ripetibile. 

2. il comportamento dei sistemi complessi non è lineare

3. è più difficile definire le variabili che descrivono il fenomeno legato ai processi relazionali

4. è più difficile misurare le variabili

5. la misura dipende dall’osservatore

6. l’essere umano è intelligente e può modificare il suo comportamento e il suo obiettivo nel tempo.

Il funzionamento dei processi legati alla relazione umana, è un incessante scambio di interazioni che sono la conseguenza di una serie di obiettivi che si sviluppano dall’esigenza di soddisfare i bisogni primari cosi come descritti da Maslow in relazione sia al raggiungimento degli scopi dell’organizzazione (mercato, azienda, ecc…) che a quelli individuali dell’essere umano.

L’innovazione, intesa a livello macroscopico di mercato, è di per se stessa un esempio gigantesco di questa struttura cibernetica vista in chiave positiva: le nuove idee generano un’anomalia sistemica molto forte che destabilizza i vecchi paradigmi, se la destabilizzazione sarà sufficientemente forte, si svilupperanno dei processi di crescita esponenziale che porteranno verso un nuovo equilibrio e il mercato assumerà una nuova configurazione.

A livello microscopico, l’effetto può arrivare ad una divergenza che porta alla distruzione di aziende e/o interi settori di mercato nel caso di innovazioni dirompenti, mentre nel caso in cui possa determinarsi un nuovo equilibrio strategico, si assiste ad una riconfigurazione di settore con il raggiungimento di un nuovo equilibrio.

 

Bibliografia:

  • Abraham Maslow – 1943 “A Theory of Human Motivation”
  • Russel Ackoff 1971, “Towards a system of systems concept”
  • 2006 Jamshid Gharajedaghi – Systemsthinking 
  • 2008 Chaotics: The Business of Managing and Marketing in the Age of Turbulence [Philip Kotler, John A. Caslione]