L’attuale modello di sviluppo non è sostenibile

Purtroppo non possiamo negare l’evidenza, l’attuale modello di sviluppo non è più sostenibile, la produttività sta rallentando in tutto il mondo, la disoccupazione non accenna a diminuire, ed il capitalismo ormai padrone del mondo, separato da ogni etica e divenuto pura volontà animale di potenza e di arricchimento, è divenuto una minaccia per beni e diritti elementari dell’essere umano, come l’ambiente, la salute, la dignità, l’integrità e la vita.

Ma alla difficoltà e ciclica decadenza dovuta principalmente alla forte crisi economica e alle manipolazioni delle speculazioni finanziarie, si sovrappongo cambiamenti epocali legati alle nuove tecnologie digitali che determineranno un cambiamento epocale, sia del commercio che del mercato del lavoro, costringendo le società ad innovarsi, mutandone costumi, abitudini e cultura.

Alla nostra generazione l’immenso compito di creare un nuovo modello socio-economico di produzione, consumo e convivenza completamente sostenibile capace di formare una nuova coscienza etica e morale basata sull’idea che i valori per cui dobbiamo lottare nella lotta alla sopravvivenza non sono il denaro fine a se stesso ma sono il futuro del clima, la biodiversità, l’etere ed il genoma umano.

 

 

Costruire  una nuova società globale, pacifica e cooperante.    

Per comprende il grave pericolo che la nostra generazione e quelle future stanno correndo, dobbiamo analizzare questo grande senso di insoddisfazione cronica che limita la capacità dell’uomo di ascoltare semplicemente lo scorrere della vita senza opporsi ad essa, o meglio, dobbiamo prendere coscienza dell’incapacità dell’uomo di vivere in sintonia con la natura e di costruire un sistema sociale non coercitivo ma libero.

Abbiamo quindi bisogno di una nuova etica che trascenda la religione, abbiamo bisogno che i valori interiori della nostra spiritualità, siano legati alle meraviglie dell’ambiente in cui viviamo. Solo così l’uomo potrà aumentare la propria conoscenza e la propria forza, comprendendone tutto il suo valore.

Dobbiamo fare in modo che individui e organizzazioni operino all’unisono come un unico organismo vivente, e quindi cooperino per il loro stesso benessere. Dobbiamo proteggere la nostra casa comune, il nostro ambiente, poiché sappiamo, che senza questo cambiamento, l’umanità non ha speranza di sopravvivere.

Ma purtroppo non basta che ognuno di noi sia migliore per risolvere una situazione così complessa, i singoli individui possono perdere la capacità e la libertà di vincere la logica della ragione strumentale e finiscono per soccombere a un consumismo senza etica e senza senso sociale e ambientale.

Dobbiamo quindi creare un modello capace di invertire il paradigma macro-economico, capace di cambiare le regole del gioco dove l’istinto combattivo dell’uomo è utilizzato esclusivamente per eliminare la causa delle loro sofferenze e delle tante miserie, per superare le loro debolezze e l’ignoranza, e per trionfare sui loro limiti.

Ma è mai possibile, date le condizioni di partenza, trovare una strategia di sintesi vincente?

Noi crediamo di SI

Se osserviamo l’essere umano e la società, in particolare le relazioni sociali e i fondamenti della vita sociale, notiamo che sta crescendo una frustrazione sistemica che potrebbe diventare molto pericolosa, in quanto, nelle aree più disagiate, si è creato un processo di involuzione per la scarsa accessibilità alle conoscenze libere dalla manipolazione.

Per trasformare la frustrazione in un processo creativo, dobbiamo comprendere che è necessario prevedere dei costi sociali, senza una coscienza etica e morale, la conoscenza può anche essere distruttiva. Non c’è sostitutivo della conoscenza ma la conoscenza deve essere utilizzata con coscienza, ed è proprio questo che traspare dalla rete e dalle migliori intelligenze e sensibilità che operano con essa.

Mai nella storia un cambiamento così intenso, è avvenuto in un tempo così breve e questo è dovuto essenzialmente ad Internet, o meglio, alla diffusione delle conoscenze che sono alla base di questo grande processo di trasformazione.

La questione va ora posta in questi termini, il ruolo della tecnologia e la nuova frontiera dell’Intelligenza Artificiale, della sua capacità di controllare le cose e semplicità con cui è possibile influenzare le coscienze dell’uomo, che implicazioni etico-sociali determineranno?

Senza dubbio le tecnologie, sempre più evolute e sempre più similari alle complesse funzioni del cervello umano, accelereranno il processo evolutivo ad una velocità impressionante determinando una rivoluzione culturale e generazionale.

Non è facile comprendere l’impatto di questa grande trasformazione, apparentemente è ricco di sfide e di soluzioni ai grandi problemi del mondo, ma in verità, l’intelligenza artificiale NON potrà mai intervenire nella perenne lotta tra il bene e il male, questa non avrà mai fine perché fa parte della nostra natura.

In altre parole, le tecnologie digitali fungono da acceleratore dei processi di sviluppo e diffusore delle conoscenze, ma non potranno mai essere loro a determinarne il nostro destino, per questo è necessario riequilibrare il rapporto biologico tra competizione e cooperazione, affermando quello che siamo e quello a cui aspiriamo, partendo dalle radici del nostro spirito e dei nostri sogni dettati dai nostri ideali, è l’identità il primo mattone per attuare un grande processo di cambiamento culturale.
Ma non solo, dobbiamo creare un modello socio-economico che utilizza internet in quanto è sistema ormai globale, e che permette di agire in tempo reale con diffusione capillare dell’informazione, utilizzando questa “energia” per far implodere la creatività, la voglia di libertà, la sete delle conoscenze.

Così nasce ALFASSA ( www.alfassa.net ), un Network di costituzione “Think Tank”, un serbatoio di pensiero la cui principale vocazione è quella di risolvere la complessa crisi eco-sistemica attraverso un Sistema di Sviluppo capace di sostenere le politiche ambientali, economiche e sociali per costruire  una nuova società globale, pacifica e cooperante.

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