Si dice che gli americani hanno il dollaro al posto degli occhi, ma gli europei non sono da meno, anzi a volte li superano.

Agnostici, cinici e senza anima.

Ferrei nel mantenere rigidi parametri finanziari.

Quando si è trattato di salvare la Grecia dalla bancarotta si sono voltati dall’altra parte e hanno permesso la vendita della Grecia e la povertà dei suoi cittadini.

Quando si è trattato di affrontare le migrazioni hanno pagato Erdogan affinché trattenesse nel suo Paese milioni di immigrati che volevano entrare in Europa.

Quando si è trattato di affrontare la guerra scatenata dalla Russia nei confronti dell’Ucraina si sono inventati delle sanzioni nei confronti del Paese invasore che non hanno prodotto alcun effetto tangibile sugli esiti della guerra.

Oggi che il gruppo terroristico Hamas ha barbaramente ucciso e rapito cittadini israeliani perché ebrei oscillano tra la solidarietà e l’antisemitismo.

Ecco questa è l’Europa. Una unione di Stati senza anima.

Quando si è trattato di redigere la Costituzione Europea in nome di un laicismo che non si è mai capito a cosa si ispirasse hanno redatto una carta costituzionale priva di valori etici e morali, dimenticando l’origine storica e religiosa del nostro continente.

In buona sostanza una società priva di valori. Questa è l’Europa oggi che di fronte ai grandi problemi non prende mai una posizione netta e pensa di risolvere tutto con il denaro. Dove sono finiti gli ideali dei padri fondatori?

Sveglia Europa!

VILNIUS, LITHUANIA – JULY 12: Ukrainian President Volodomyr Zelensky walks past the flag of the European Union as he departs following the announcement of the G7 nations’ joint declaration for the support of Ukraine on July 12, 2023 in Vilnius, Lithuania. The event took place at the 2023 NATO Summit. (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

E’ ora che ci si identifichi e ci si assuma le proprie responsabilità prendendo posizione di fronte alle tante e grandi questioni che attanagliano il mondo e quindi anche noi. Non c’è più tempo per tergiversare.

L’utilizzo e l’impatto sul lavoro dell’Intelligenza Artificiale, l’immigrazione, le guerre in corso e quelle che verranno, le problematiche dei Paesi che bussano alle porte dell’Europa, le esigenze energetiche, il clima. Sono tutte questioni che non si risolvono solo con il denaro ma richiedono scelte strategiche univoche, posizionamenti, piani, rischi che possiamo e dobbiamo affrontare tutti insieme.

Per poterlo fare efficacemente occorre che l’Unione Europea cambi alcune regole di funzionamento, si rafforzi e parli con una voce sola.

Certo che ci vuole un trasferimento di poteri dagli Stati Nazionali all’Unione Europea. Ma è ovvio e cosa aspettiamo? Occorre farlo subito, ora e bene.

Il quadro geopolitico è chiaro ma il vento che spira in Europa è pericolosamente retrogrado. Anziché spingere i politici europei ad implementare l’Unione a fare quel salto auspicato da taluni illuminati fin dalla sua nascita si stanno riaccendendo i nazionalismi quasi che secoli di storia e di nazionalismi europei non abbiano insegnato nulla e non abbiano avuto conseguenze.

Egoismo e miopia. Questi sono i driver dei nostri rappresentanti politici. Egoismi che portano a vedere solo una piccola parte dei problemi o i problemi del proprio orticello (si veda la questione degli sbarchi), miopia perché non si rendono conto che i singoli Paesi europei da soli non vanno da nessuna parte, non riusciranno a risolvere alcun problema e sono destinati ad un veloce declino ed alla irrilevanza nello scacchiere mondiale (Brexit dixit).

Sveglia Europa!

Ma dove sono finiti gli eredi dei Padri fondatori? Se c’è qualcuno che ancora crede nel Progetto Europeo è ora di farsi avanti. Non c’è più tempo. Occorre uno scatto di reni subito per dare all’Europa gli elementi che servono per la sua sopravvivenza e per il suo sviluppo:

  1. Un’anima (ovvero valori, etica, morale)
  2. Una costituzione degna
  3. Una organizzazione funzionale
  4. Un governo

Sull’organizzazione funzionale sono decenni che se ne parla senza essere riusciti a fare nulla se non piccoli e insignificanti passi (basti pensare al principio dell’unanimità con il quale di fatto si bloccano tutte le decisioni strategiche). Ebbene se non si riesce ad innovare (occorrono capacità, competenze, consenso per innovare) copiamo. Esistono già modelli confederali (Stati Uniti, Confederazione Elvetica ed altri) a cui attingere modalità di funzionamento. La continua ricerca di un modello proprietario non ha portato a nulla, sono passati 70 anni circa dal trattato di Roma. Ora basta! Il perfezionismo è la strada migliore per non fare nulla. Se aspettiamo che tutti siano d’accordo su un modello teorico non andremo da nessuna parte.

Una Unione di Stati ha senso solo se mettono a fattor comune innanzitutto i propri valori, i motivi per i quali stanno insieme, definiscano gli obiettivi e questi non possono essere solo finanziari (l’euro) o mercantili (il mercato comune).

L’Europa è stato nel recente passato il posto probabilmente migliore dove vivere al mondo ma rischia a breve di non esserlo più. Le sue “ricchezze” erano un sistema di welfare robusto (sanità, istruzione, previdenza pubblica – che si sta smantellando), sicurezza (che gli attentati terroristici degli ultimi anni e la criminalità stanno mettendo in discussione), democrazia e libertà individuale. Tutte queste ricchezze avevano permeato i popoli europei e garantito sicurezze, futuro nelle nuove generazioni, speranze, prospettive di benessere. Ora stanno pericolosamente vacillando e la prova più lampante è rappresentata dai giovani che non credono più nel futuro, che se possono emigrano già dal momento degli studi universitari perché percepiscono di non avere un futuro gratificante per sé, per il proprio lavoro, per il proprio benessere psico fisico ed economico.

Cosa altro deve accadere perché l’Europa si svegli? Un’altra guerra? Non ci bastano quelle al momento già in corso ai nostri confini? Se non affrontiamo subito questa situazione riformando ed innovando le istituzioni europee nei termini già esposti andremo incontro ad un secolo buio e permeabile di crisi ben più profonde ed ampie di quelle attuali.

Sveglia Europa!