Recentemente ho letto un articolo nel quale l’autore commentando alcuni fatti di attualità paragonava il periodo storico che stiamo vivendo al Medioevo. Certamente l’epoca è decadente, soprattutto nei valori e nei costumi ma pur avendo più volte rilevato ciò non avevo mai paragonato il nostro tempo al Medioevo. L’autore dell’articolo in questione mi ha però fatto riflettere ed approfondire il tema.
Il Medioevo, comunemente definito “il periodo buio” fu in realtà una lunga fase di passaggio tra l’età antica e quella moderna che durò circa mille anni. Più precisamente si fa decorrere dal 476 d.C., ovvero con la caduta del Sacro Romano Impero d’Occidente e si fa finire nel 1492 d.C., ovvero con la scoperta europea dell’America. Questo lungo periodo storico a sua volta viene suddiviso dagli storici in due ulteriori periodi.
L’Alto Medioevo, dal 476 all’anno Mille, ed il Basso Medioevo, dal Mille al 1492.
L’Alto Medioevo si caratterizza per le invasioni barbariche (ricordiamo che per i romani i barbari erano tutte quelle popolazioni che stanziavano al di fuori dei confini dell’Impero). Vandali, Ostrogoti, Longobardi ma anche Franchi, Visigoti, Burgundi, Celti, Sassoni che invasero vasti territori dell’Impero portando culture, usi e costumi nuovi. In questo periodo si diffuse il feudalesimo, il cristianesimo ed il monachesimo. La società era sostanzialmente suddivisa in tre classi: il clero, i nobili ed i contadini.
Il Basso Medioevo si caratterizza invece per un iniziale aumento della popolazione, per lo sviluppo dell’agricoltura e dei commerci, per la nascita dei Comuni, lo sviluppo delle città, la rinascita culturale e la nascita della borghesia. Nel contempo ci furono anche delle gravi carestie e la comparsa della peste. Cominciano a nascere i primi Stati nazionali (Francia, Inghilterra, Spagna) e Regionali (Italia).
Il termine “periodo buio” con il quale si appella comunemente il Medioevo è in realtà per certi aspetti un falso, nel senso che tale appellativo fa pensare ad un periodo decadente ed involutivo. In realtà il termine attribuito dagli storici si riferisce al fatto che soprattutto nell’Alto Medioevo non sono state trovate molte fonti che descrivessero compiutamente quello che è accaduto ed infatti recentemente il Medioevo nel suo complesso è stato rivalutato come periodo storico in quanto, soprattutto nel Basso Medioevo c’è stata una rinascita culturale e lo sviluppo di molteplici fattori evolutivi sotto il profilo politico, economico e sociale.
Tornando all’epoca che stiamo vivendo invece ci troviamo di fronte ad un duplice status. Da un punto di vista culturale, sociale, antropologico assistiamo da molti anni ad una involuzione dei comportamenti dei singoli, come delle imprese e degli Stati.
Prepotenza, violenza, mancanza di rispetto degli altri, prevaricazioni, invasioni territoriali, mancanza di assunzione di responsabilità negli atti pubblici e negli atti privati, mancanza di rispetto di regole e di ruoli, soppressione di alcune libertà, etc….
Da un punto di vista tecnico e scientifico assistiamo invece ad uno sviluppo esponenziale della tecnologia intesa nel più ampio senso possibile. La ricerca scientifica ha prodotto negli ultimi cento anni innovazioni che forse non sono state create dall’essere umano nei precedenti duemila anni ed oggi la scoperta del genoma umano, i vaccini mRna, il nucleare di quarta generazione e l’applicazione della fusione nucleare in campo civile, l’Intelligenza artificiale, i nuovi combustibili e la nuova mobilità elettrica, il 5G, la digitalizzazione aprono frontiere economiche, industriali, commerciali nuove e che avranno nel prossimo futuro un impatto fortissimo nella nostra società.
Già oggi rileviamo fondamentali cambiamenti nel mondo del lavoro. Le potenzialità offerte dalla tecnologia, sopite prima del Covid, sono (per causa di forza maggiore) esplose con la pandemia ed oggi di uso comune (pensiamo allo smart working, alle videoconferenze, etc.). e molti altri comportamenti ed usi cambieranno con la diffusione delle tecnologie accennate.
Stiamo vivendo un nuovo Rinascimento o stiamo tornando nel Medioevo?
Tutto dipenderà da come l’umanità nel suo complesso (ed in questo caso da un punto di vista organizzativo la classe politica è chiamata per ruolo che le compete ad indirizzare le popolazioni governate) sarà in grado di coniugare l’innovazione scientifica e tecnologica con le esigenze delle persone.
Ci sono alcuni valori e diritti fondamentali dell’essere umano, ben descritti ad esempio nella Dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu, che vanno rispettati.
Occorre poi che qualunque organizzazione sociale (e gli Stati o le Confederazioni di Stati sono organizzazioni sociali) si doti e faccia rispettare un sistema di regole condivise, occorre che i soggetti preposti all’educazione dei figli (genitori, scuole di ogni ordine e grado) si dotino e diffondano principi etici e morali che possano guidare i ragazzi nell’evoluzione della loro vita, occorre anche regolare e diffondere un uso appropriato delle nuove tecnologie che devono essere al servizio dell’uomo e non generare dipendenze o, peggio, danni alla salute fisica e mentale.
Insomma la strada da percorrere è lunga ed in salita.
Se dovessi fare una fotografia ad oggi e valutare le competenze della classe politica mondiale, ma anche dei cosiddetti opinion leader, degli intellettuali (salvo rare eccezioni), dei giornalisti ed in generale della classe dirigente direi che ci attende un nuovo Medioevo ma il mio incrollabile ottimismo mi fa sperare in un miracolo!