Forma: “L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione” da Enciclopedia Treccani.
Sostanza: “Termine usato per indicare ciò che vi è di permanente nella realtà, al di sotto di ogni mutamento” da Enciclopedia Treccani.
Apparentemente i termini FORMA e SOSTANZA esprimono concetti contrapposti ed infatti si utilizzano spesso in contrapposizione tra di loro, esprimendo l’uno (forma) la rappresentazione esteriore delle cose, la loro apparenza, il loro mostrarsi per quello che appare, l’altro (sostanza) esprime invece il concreto delle cose, il loro significato reale, al di là della loro rappresentazione e della loro apparenza.
Tutto questo in teoria!
In realtà (in sostanza verrebbe da dire) negli ultimi decenni forma e sostanza si sono talmente amalgamati al punto da essere ormai spesso scambiati. Ovvero oggi spesso la forma è diventata sostanza e quindi la sostanza equivale alla forma.
Com’è stata possibile questa apparente contraddizione in termini?
Per spiegare il fenomeno dobbiamo riflettere sull’evoluzione sociale degli ultimi decenni che hanno visto la società (in tutte le sue varie manifestazioni) spostarsi progressivamente dall’ESSERE all’APPARIRE.
Qualche esempio può essere utile per comprendere il tipo di evoluzione sociale che c’è stato.
In politica sarà a tutti noto che ormai da molti anni vige, da parte di tutte le forze politiche la politica degli ANNUNCI, ovvero il manifestare pubblicamente l’intenzione di fare alcune cose, di prendere provvedimenti, di riformare questo o quel settore senza che poi accada nulla (o solo una minima parte) di quello che si è annunciato.
I giovani (e non solo) passano molto tempo a curare la propria immagine (basti vedere il proliferare dei parrucchieri per uomo e donna, delle palestre e dei centri estetici) e molto meno tempo a curare la propria formazione.
I cellulari, i social network e le piattaforme tecnologiche disponibili consentono di fotografare e pubblicare istantaneamente i momenti delle nostre giornate -tutta la vita minuto per minuto- e questo genera ancora una volta un’attenzione particolare a come si appare nelle foto, nei selfie, etc.
Tra i mestieri più ambiti dalle nuove generazioni ci sono alcuni ruoli che della forma e dell’apparenza hanno fatto il loro successo ed i loro enormi guadagni (influencer e, in generale molti ruoli legati al mondo del web e della tecnologia).
Nell’amministrazione pubblica e privata la forma è sempre stata sostanza e la cosa perdura, anzi in molti casi è aumentata (le procedure sono rigide e se sbagli un passaggio bisogna ricominciare da capo, ci vuole il format giusto per ogni richiesta.)
Siamo nel cuore di un fenomeno che Nanni Moretti ben descrisse con la famosa frase
«mi si nota di più se vengo o se non vengo?» (da Ecce Bombo 1978).
Già nel 1978 si aprivano i cancelli di quella che sarebbe diventata la società dell’apparire!
Apparire o non apparire, forma o sostanza questo è il problema direbbe un novello Shakespeare!
La forma in realtà, così come l’apparire non sono di per sé concetti o comportamenti negativi, il problema sorge quando si sostituiscono alla sostanza, quando diventano essi stessi sostanza ed essere delle persone, perché quando si scambia l’apparire con l’essere e la forma con la sostanza si scambia la finzione con la realtà e si perdono i punti di riferimento reale dei rapporti sociali che, infatti, diventano promiscui e poco affidabili.
Scambiare la forma con la sostanza, l’essere con l’apparire significa costruire o sviluppare una società più fragile, più liquida e pertanto meno solida, meno profonda, meno affidabile.
L’affidabilità è un altro concetto importante nei rapporti sociali e quindi nella società perché su questo concetto si basa la fiducia e sulla fiducia si costruiscono non solo i rapporti tra le persone, ma anche i rapporti tra le aziende, tra gli Stati.
Affidabilità significa sapere a priori come si comporterà una data persona a seguito di un determinato stimolo.
Reazione prevedibile ad azione indotta
La prevedibilità nei rapporti sociali così come negli affari o nella politica è un concetto sano, positivo perché consente di programmare e costruire qualcosa sapendo a preventivo come si comporterà una determinata persona o azienda o Stato.
E questa previsione deriva dalla storia della persona, azienda, Stato.
Se una determinata persona di fronte alle difficoltà ha sempre tenuto un comportamento positivo e costruttivo, ha operato in modo di superarle è prevedibile che di fronte ad una nuova difficoltà faccia altrettanto, e così vale per le aziende o per gli Stati.
La storia personale vale più di ogni altra cosa e su di essa si costruisce l’affidabilità e, di conseguenza, nel tempo, la fiducia.
Occorre quindi riportare i valori ai loro concetti originali, non scambiarli e non invertire la finzione con la realtà a meno di non pensarla come Platone che a proposito della forma affermava:
«L’essere vero, l’essenza delle cose, realtà che trascende i fenomeni sensibili»
e a proposito della sostanza:
«L’idea, unica realtà vera ed eterna, contrapposta al mondo dell’apparenza sensibile».
Ma lo stesso Platone fu poi ripreso e superato nelle sue definizioni da Aristotele e successivi filosofi che hanno portato i concetti di forma e sostanza a quelli oggi definiti dalla Treccani.