Un vecchio problem solver creativo e un brillante psicoterapeuta conversano su temi e strumenti di problem solving, creatività, comunicazione.

Salotti strategici è uno spazio web in cui Alessandro Bartoletti ed io ci incontriamo per discutere di volta in volta su un argomento tratto dal mio “Atlante di Problem Solving. Nell’immagine di apertura, con la collaborazione dell’assistente Gemini, ho rappresentato il salotto del cyberspazio con la nostra teleconversazione sugli schermi fluttuanti.

Alessandro Bartoletti è un affermato psicoterapeuta laureato in psicologia alla Sapienza di Roma, perfezionato in neurobiologia alla Normale di Pisa e specializzato in Terapia Breve Strategica con Giorgio Nardone, presso cui ci siamo conosciuti. Dirige l’IPPS, Istituto di Psicologia e Psicoterapia Strategica dove tiene corsi di specializzazione, tirocini post laurea e attività di terapia e ricerca. E’ autore di libri di successo come Lo studente strategico (2013), per affrontare e risolvere rapidamente i problemi di studio, La paura delle malattie (2018), sull’ipocondria, Pensieri brutti e cattivi (2019), sul come liberarsi da ossessioni e tabù, Ogni famiglia ha il suo professore (2025) sullo scottante rapporto attuale fra genitori e scuola.

Io, Umberto Santucci, sono laureato in lettere alla Sapienza, ed ho svolto l’attività di artista visivo dalla pittura alle grandi proiezioni multimediali, e di problem solver per la comunicazione, la gestione di progetti e le relazioni personali e organizzative. Ho pubblicato diversi libri, da Arte nel Mezzogiorno (1966) sul restauro monumentale e il paesaggio, La comunicazione multimediale. Media e linguaggi per l’impresa del 2000 (1991), a Multimedia e comunicazione d’impresa (1998), Fai luce sulla chiave. Problem setting: l’arte di definire i problemi prima di risolverli (2008), Mappe della mente (2012) su mappe mentali, grafici e altri strumenti di visualizzazione. Il mio sito www.problemsetting.it fin dal 2000 è il riferimento web per la delicata fase di definizione dei problemi. Nel 2022 l’ho completamente rinnovato e aggiornato, e l’ho arricchito con l’Atlante di problem solving, (Caos Management 119, luglio 2018) una raccolta di oltre 1.000 voci in ordine alfabetico con aggregatori su comunicazione, creatività, formazione, gestione a vista, management, marketing, nuove tecnologie ICT, problem solving, project management. Le voci sono trattate sempre nell’ottica del problem solving, come strumenti per scoprire, analizzare, definire e risolvere i problemi che si presentano nei rispettivi campi.

Con Alessandro abbiamo deciso di partire, di volta in volta, da uno dei temi trattati nelle voci del mio Atlante, per chiacchierarne in modo informale e rilassato, come si conviene a garbate conversazioni da salotto, confrontando, di volta in volta, Alessandro il punto di vista psicologico e psicoterapeutico, io il punto di vista artistico con i dintorni della comunicazione, della creatività, del problem solving non terapeutico.

I video sono registrazioni di teleconferenze, dato che Alessandro sta a Roma e io nei pressi di Parigi, e durano non più di mezz’ora. Vengono pubblicati nelle pagine dedicate Facebook e Linkedin, ma prevediamo di farne un canale Youtube. Finora abbiamo pubblicato due video, che si possono vedere qui: 1: La scala di astrazione Facebook https://bit.ly/3ZWE1Pg Linkedin https://bit.ly/3HuQiEq

2: La riduzione della complessità Facebook https://bit.ly/4l1NexZ Linkedin http://bit.ly/3SJ08ov

Ho trattato la scala dell’astrazione, argomento del primo salotto, nella voce dell’Atlante e nell’articolo omonimo di questa rivista (Caos Management 152, ottobre 2024). Lo strumento aiuta a formulare contenuti più o meno astratti o concreti nella comunicazione in genere, nello storytelling, nel parlare in pubblico, nella formulazione di prompt per programmi di intelligenza artificiale. Io spiego come è fatta e come si usa la scala, e faccio esempi letterari e artistici, spiegando fra l’altro il processo di astrazione con cui Mondrian è arrivato all’estrema semplificazione del suo stile pittorico. Nel colloquio terapeutico l’astrazione serve ad ampliare e generalizzare il problema del paziente, la concretezza serve a trasformare un concetto in una prescrizione da applicare subito per attivare il processo di cambiamento risolutivo.

La riduzione della complessità, di cui abbiamo parlato nel secondo episodio, si basa sul principio enunciato da Watzlawick secondo cui la soluzione non può essere più complicata del problema, altrimenti diventa una ipersoluzione. L’ipersoluzione tipica ed estrema è la guerra, come sostengo nell’articolo La guerra come ipersoluzione, pubblicato in questa rivista nel 2022. Il problema stesso è un riduttore di complessità, perché è qualcosa che possiamo risolvere, altrimenti non è un problema, ma l’insieme di condizioni in cui ci troviamo con il nostro problema. La mappa delle 5 w è un riduttore di complessità che serve a strutturare un buon contenuto informativo, sia esso un articolo di cronaca o il briefing di un progetto. La pittura è un riduttore di complessità, specialmente quando riduce colori e pennellate e quando semplifica le forme per ottenere più efficacia comunicativa. Riduttori di complessità è la voce dell’atlante che ci è servita da spunto.

Stiamo preparando altri video sulle illusioni percettive.

Questa è la copertina dei salotti, disegnata da me con i nostri profili in silhouette che evocano la figura di Rubin, notissimo test di percezione visiva sull’ambiguità tra figura e sfondo. L’azzurro è una tonalità di colore fresca, pacifica e rassicurante, come dovrebbe essere una buona conversazione salottiera.

La Terapia Breve Strategica è un approccio psicoterapeutico focalizzato sulla risoluzione rapida di problemi specifici. Invece di indagare a fondo le cause passate, si concentra su come il problema si mantiene nel presente e su cosa si può fare concretamente per cambiarlo, utilizzando strategie mirate e a volte sorprendenti, come gli stratagemmi dell’arte marziale cinese. L’obiettivo è bloccare i circoli viziosi che alimentano il disagio e trovare nuove soluzioni efficaci nel minor tempo possibile.

Il problem solving è l’insieme di metodologie e strumenti che possiamo usare per analizzare una situazione di disagio, un ostacolo da rimuovere o un obiettivo da raggiungere, definirli come problema che sia possibile risolvere con le nostre risorse, passare in rassegna le tentate soluzioni che finora non hanno risolto il problema o lo hanno aggravato, scoprire le leve di cambiamento attraverso fantasie miracolistiche o peggiorative, applicare soluzioni parziali da incrementare gradualmente, insistere se funzionano, cambiarle se non funzionano, fino al raggiungimento delle condizioni desiderate.

L’arte e la creatività sono strettamente collegate col problem solving, perché la prima studia le strutture formali, la percezione visiva, l’armonia dei colori, la scelta degli strumenti migliori; la seconda trova soluzioni inaspettate e innovative imboccando strade meno battute e sorprendenti. Io ho sempre considerato l’arte come uno strumento fantasioso e costruttivo per risolvere problemi visuali, e il problem solving come arte del cambiamento.

Questa è la visualizzazione della mia concezione di arte e problem solving: un labirinto come immagine di complessità problematica si risolve verso l’alto con la fantasia che crea il quadro, verso il basso con la tecnica di fare le domande giuste per avere risposte utili.

L’idea di sviluppare schede testuali in video da vedere e in podcast da ascoltare risponde alla doppia esigenza comunicativa di ottenere ridondanze di tipo multimediale e multimodale, per puntare su pubblici diversi e su modalità di fruizione diverse, oggi che le tecnologie permettono di combinare video, diapositive, parole e gesti in un unico flusso comunicativo.

 

La multimedialità consiste nella declinazione di un messaggio attraverso media diversi, come la parola da leggere o da ascoltare, l’immagine, il video, la piattaforma di condivisione di monitor a distanza. La multimodalità riguarda invece il diverso modo di interagire con il messaggio, che si legge se scritto su una pagina, si ascolta se detto da una voce, si guarda e si ascolta attraverso un video. Ad essa si collega la multicanalità, ovvero la possibilità di accedere a più canali informativi come il televisore, lo smartphone, il pc, e così via. Questa è la visualizzazione della multicanalità che Gemini ha generato per questo articolo.

Per ascoltare il Podcast di Caos Management clicca qui.

 

Questo articolo ha un approfondimento audio anche dello spunto delle conversazioni dei Salotti Strategici, ovvero dell'”Atlante di problem solving”