Le sinapsi come nano-strutture del funzionamento del cervello. 

< Il filosofo francese Francois La Rochefoucauld nelle sue “Riflessioni e Sentenze” (1665) osservò: “Tutti si lamentano di avere poca memoria, nessuno si lamenta di avere poco giudizio >

 

La memoria normalmente e definita come la capacità di conservare le informazioni e di recuperarle.
Tradizionalmente si distinguono schematicamente due tipologie mnemoniche :

  • la memoria a breve termine, deputata al mantenimento delle informazioni per un intervallo limitato di tempo (mbt);
  • una memoria a lungo termine, fondamentale per l’apprendimento apparentemente per la rielaborazione e conservazione delle informazioni a lungo termine (MLT).


La “mtb” ovvero “episodica o di lavoro”, è una funzione articolata e diffusa che coinvolge varie aree del cervello, sincronizzandole in un compito mnesico unitario. 

La “MLT” ovvero “semantica”e/o “procedurale” è locata centralmente nel cervello e si correla preferenzialmente con le aree deputate sia al riconoscimento ed espressione del linguaggio che a quelle motorie. 

Tale schematizzazione della organizzazione dei processi della memoria, non affronta, se non parzialmente, una spiegazione del sistema che conduce alla formazione di ricordi nell’apprendimento.

Facendo particolare riferimento alle sinapsi, che sono i segmenti di collegamento tra i neuroni, la memoria, in particolare quella a breve termine, si ritiene causata da effetti temporanei di polarizzazione delle sinapsi al passaggio di segnali bioelettrici; tale variazione di potenziale alle sinapsi induce una temporanea attività di risonanza di oscillazione coerente nei neuroni, che permette di mantenere ed elaborare la informazione a breve termine. Tale attività viene rafforzata dalla ripetizione di fenditure (gap juncton ) la cui fessura è di soli 4/5 nm, che si pensa possano servire a stabilizzare la risonanza stocastica del sistema della “mbt”. 

A partire da tale spiegazione possiamo notare che la neurologia che fa riferimento alla scienza classica non può spiegare, ad un buon livello di completezza, la formazione della memoria; mentre la “Teoria del Cervello Quantistico” (“QBT”), basata su l’entanglement quantistico e cioè sulla sovrapposizione (overlap) di stati quantici dei neuroni inclusi nel gap sinaptico, può svolgere un ruolo importante nella comprensione della complessa funzione mnemonica del cervello e potrebbe costituire la base di una spiegazione del rapporto tra apprendimento a lungo termine delle conoscenze e la evoluzione coscienza umana.

Tale è la scommessa di comprensione che è inclusa nel progetto transdisciplinare “quARte”, di arte e scienza quantistica e di comunicazione in realtà aumentata, e pertanto cercheremo il confronto internazionale sulla base di alcune ipotesi e congetture da verificare delle quali alcune sono già state accennate in : 

a) http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=27436 ; b) http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=26471

La ricerca di “QBT” del programma “quARte” è iniziata dal considerare che le sinapsi hanno comunemente uno spessore variabile di pochi nanometri (tra i 20 e 40 nm) e tale dimensione sub-microscopica, ci permette di capire come possa agire la funzionalità dell’entanglement quantistico nella generazione di campi energetici di informazione che agiscano nel comunicare informazione simultaneamente a distanza. Sotto tale profilo di comunicazione simultanea a distanza, diventa possibile ipotizzare, che le sinapsi possano agire con due modalità : A)- la prima è quella “Bioelettrica” , nel caso che i canali di gettito dei neurotrasmettitori nella fessura sinaptica siano aperti. In tal caso le due membrane della fessura sinaptica si polarizzano ed inducono la diffusione risonante delle oscillazioni dei neuroni per attività di “mbt” . B)- La seconda è invece quella che si esprime come attività di comunicazione “Bio-chimica” simultanea a distanza; in questa fase i canali di gettito dei neurotrasmettitori sono chiusi, cosi che la costrizione delle molecole della neuro-trasmissione nella fessura sinaptica, va ad agire da modulatore dell’entanglement quantistico degli orbitali molecolari dei neuro trasmettitori; ciò causa la formazione di campi di energia di informazione dotati di una elevata stabilita di comunicazione simultanea tra le varie aree coinvolte nella “MLT”. 

Mediante queste ipotesi e congetture creative diviene possibile ritenere che i modelli classici fino ad oggi utilizzati per spiegare i processi cognitivi cerebrali siano ormai inadeguati e che quindi necessitano di un notevole approfondimento teso a comprendere con modalità transdisciplinari, la organizzazione della modulazione della memoria che e alla base di ogni processo mentale di conservazione ovvero di cambiamento culturale sociale ed economico. 

Biblio on Line. Precedenti articoli di di Paolo Manzelli 
http://www.edscuola.it/archivio/lre/cremem.html ;http://www.edscuola.it/archivio/lre/simultaneity.pdf 
http://www.egocreanet.it/Postnuke/html/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=190