ANCORA NEL MONDO ANIMALE PER GIOCARE E RILASSARCI

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Di solito sento ottimi commenti da parte di chi aderisce al mio invito di applicare la dinamica mentale in un gioco di ruolo dalle proporzioni creative “esagerate”. 

Per quanto già sperimentato:

°Esercitarsi ad abbandonare il proprio corpo e rivestire la mente con sembianze fisiche animali

° Vivere virtualmente per alcuni minuti (a livello “alfa” come diciamo noi) con l’obiettivo di esplorare un mondo dove gli stimoli e le percezioni ci appaiono completamente nuovi 

°Arrivare a provare sensazioni corporee insolite e divertenti

  ° Analizzare l’ambiente, registrare gli stimoli esterni, sperimentare la ricerca del cibo, ecc…

 

Abbiamo provato con il Delfino.

Ricordate?

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Ricorrendo agli studi di McGilchrist, possiamo dire di aver stimolato in modo fantastico e creativo il canale percettivo cenestesico. Di averlo favorito -in questo tipo di esercizio di dinamica mentale pieno di sensazioni corporee- rispetto al canale visivo e a quello uditivo. 

Secondo lo studioso appena citato, il canale cenestesico è l’unico a passare primariamente per il nostro emisfero cerebrale destro: il nostro inconscio, la mente saggia, il sistema uno, la parte migliore di noi, il maestro che ordina la visione del mondo. Così si esprime nella sua ricerca McGilchrist. Definendo, invece, l’emisfero sinistro come il braccio operativo del maestro. Una visione molto affascinante che si avvicina all’inconscio ericksoniano o alla mente saggia orientale.

Altro aspetto importante di questa faccenda è legato ai resoconti di chi soffre di disturbi psicosomatici che ci mostrano quanto questo senso sia implicato. Così come è implicato in tutti gli stati modificati di coscienza. 

Si può perdere il senso del corpo e allo stesso tempo accentuarlo. 

E’ in questi stati che si comprende la grande importanza di questo canale, l’importanza della propriocezione, come riferisce molto bene il giovane Gennaro Romagnoli nel suo blog dedicato alla Psicologia NeuroLinguistica.

 

 

 

 

Proviamo ora con il Leone.

Sareste in grado di provare a vivere nei panni di un leone? 

Un leone bello, forte, trionfante, con una folta criniera, occupato a fare un giro di ricognizione nella Savana.

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Socchiudete gli occhi e immaginate (nei panni del leone, ricordatevene) di essere un mattino nella Savana.

– Vedere penetrare timidamente il sole attraverso la fitta vegetazione

– Sentire sotto le zampe la natura (ancora umida dalla notte) tremare al vostro passare.

– Sentire la vegetazione palpitare intorno a voi 

– Immaginate (visualizzate con gli occhi della mente) che al vostro arrivo tutta la foresta si inchini e vi lasci il 

  passo.

– Immaginate che sia quasi mezzogiorno (chissà se i leoni mangiano a quell’ora?) e che un certo appetito si faccia avvertire.

 

Riuscite a provare l’appetito del Leone?

Vi guardate intorno, tendete le orecchie…

Tutti i vostri sensi sono attenti e il vostro corpo è pronto a scattare.

 

Riuscite a sentire questo fruscio?

Improvvisamente dal folto della vegetazione sbuca un animale che fugge impaurito davanti a voi.

Che animale è?

 

Visualizzatelo!

Il vostro appetito cresce…

Rincorrete la preda e catturatela.

 

Risolvete -nei panni di questo splendido animale- il problema della fame

L’animaletto fugge, sentite sempre più vicino il suo respiro affannoso.

Vi state avvicinando, provate a fare un balzo e a immobilizzarlo

 

Riuscite a sentire la preda tremare sotto la vostra stretta?

La preda trema, ma voi siete un Leone e per voi è normale sbranarla. 

Per ogni essere vivente la ricerca del cibo rappresenta un bisogno primario che egli deve imparare a soddisfare.

 

Come vi sentite nei panni di questo splendido felino a compiere un  atto così crudele e naturale allo stesso tempo?

Ora che avete placato il vostro appetito da Leone potete riprendere il cammino. 

Cercate adesso di provare (come proverebbe naturalmente il Leone a questo punto) lo stimolo della sete.

Avete una gran sete e andate alla ricerca di una fonte d’acqua.

 

Riuscite a vedere quel laghetto, accostarvi e bere?

Sentite come l’acqua risciacqua le vostre fauci e come la vostra sete viene soddisfatta. 

 

Avvertire questa sensazione?

Riuscite a vedere quell’immagine riflessa nell’acqua?

Siete voi: splendido, enorme, maestoso. 

Rimiratevi!

 

Siete il re della foresta!

Ora potete riprendere il cammino. 

Sentite il vostro Leone pigro, ormai, appagato e soddisfatto nel suo naturale istinto alla sopravvivenza.

Non vi resta che cercare un posto tranquillo, in mezzo alla vegetazione…e riposare…

 

Riuscite a vedere/immaginare quella radura ombrosa?

Fa proprio al caso vostro!

 

Alcuni piccoli animali, al vostro arrivo, fuggono impauriti ma ormai siete sazi, troppo pigri e pesanti per rincorrerli.

Vi sdraiate nella radura, emettete un gigantesco ruggito di soddisfazione e rimanete lì a rimirare il vostro regno. Fino ad appisolarvi…

 

Buon riposo e auguri per il vostro primo giorno da Leoni.

Ricordatevi però sempre di tornare alle vostre abituali sembianze umane.

Per non impressionare i vicini, mica per altro…

 

Chi vi assisterà in questa affascinante impresa di trasformazione?

Come sempre il vostro coach di dinamica mentale.

 

Mi piacerebbe conoscervi un giorno…

Intanto Ciao tutti!