La tecnologia ha molto aiutato durante l’emergenza pandemica, ma si può anche dire che l’emergenza pandemica ha molto stimolato l’innovazione tecnologica. Ecco due esempi esplicativi della mia affermazione.

 

Le mascherine sono divenute parte della nostra vita ed intorno ad esse si è sviluppata una rete di ricerca ed innovazione sfociata in qualche caso in nuove produzioni.

Uno degli ultimi esempi è rappresentato da una proposta di un’azienda dell’Aquila che ha lanciato una mascherina smart capace di un livello di protezione superiore a quello offerto da una tradizionale mascherina chirurgica certificato dall’Università di Bologna e dall’Istituto Superiore di Sanità.

Il nuovo prodotto contiene montati alcuni sensori che ne accrescono il valore funzionale. Il primo di tali sensori misura la temperatura e con l’accensione di un led segnala una condizione di allarme se il valore misurato supera i 37,5 gradi; il secondo sensore misura la qualità dell’aria monitorandone i valori delle concentrazioni di ossido di carbonio e di ossidi di azoto; il terzo sensore riconosce altre mascherine smart avvertendo se due di esse si avvicinano troppo non facendo rispettare il distanziamento sociale.

 

Nei primi giorni della pandemia nel mondo scarseggiava il gel disinfettante per le mani ed al prof. Paolo Galli della Bicocca di Milano è venuta un’idea per valorizzare un prodotto delle isole Maldive creando quindi anche un’opportunità per un sito dove è attivo anche un centro di ricerca diretto dallo stesso professore.

L’idea che si è anche concretizzata consiste nell’utilizzare il succo delle noci di cocco per produrre il gel dannificarne venendo così incontro alle carenze di esso che si erano manifestate.  La formula è stata studiata anche con l’aiuto di un’esperta di cosmetica che ha consigliato di mescolare al succo fiori dei frangipani di cui le Maldive sono ricche. Con una noce di cocco di ottengono due litri di gel.

 

 

 

Il metodo di produzione sarà trasferito ai maldiviani usando a costo zero cocco e fiori ed insegnato ai biologi che operano nel centro ricerca per distribuirlo agli ospiti. La formula estremamente economica sarà anche messa a disposizione di tutti su internet.

Ma l’interazione positiva del prof. Galli con le Maldive non si è fermata qui: ha anche messo a punto una sorta di analisi del sangue dei coralli per prevenirne la malattia e quindi proteggerli.