Il conto delle garanzie dello Stato sembra vicino a 105 miliardi e ben difficilmente sarà possibile evitare l’escussione a carico dello Stato. Su tali basi, sarebbe forse il caso di indossare i panni che Furono di Alberto Beneduce e poi di Mattioli, Merzagora Carli.

 

Beneduce si oppose fermamente a Mussolini, all’apice del suo fulgore, sulla questione della “banca mista”, consentendo al paese e al suo sistema bancario di uscire indenne da una Seconda guerra mondiale che pur devastando il paese nella sua totalità, lascia le banche pingui di plusvalenze e pronte a finanziare il settore edile nella ricostruzione post-bellica – ora è il tempo degli edifici condominiali il cui parziale rifacimento è finanziato al 110%.

 

Ora occorre trovare un nuovo settore trainante capace di assicurare tuttavia il superamento del pericolo di un confronto rivoluzionario.

 

Certo la Cassa Depositi e Prestiti è una base buona di partenza, ma forse è il caso che a livello europeo nasca un IME – Istituto mobiliare Europeo e un ICI – Istituto per la costruzione della innovazione; il primo perché raccolga sul mercato mobiliare mondiale capitali a lungo termine anche con carattere di partecipazione destinati a finanziare la ripresa di tutte le attività in atto incagliate, come l’Italia inter alia l’ILVA EE L’Alitalia e come quant’altro negli altri 27 paesi. Invece, mentre l’IRI a suo tempo raccolse il mondo industriale sopravvissuto al crollo della Banca di Sconto e a quello delle piccole banche di credito cooperativo e agricolo, ritrovandosi al contempo proprietario di più del 90% del capitale della Banca commerciale italiana e al 75% circa del capitale del Credito Italiano, dalla cui unione scaturirà poi la Mediobanca di Cuccia. Il Beneduce europeo oggi potrebbe essere il tedesco Schauble, il Francese Pierre Nicora, il nostro Draghi o il Rumeno Vasile Puscas e anche lo sloveno Aurelio Juri.

 

La Innovazione tecnologica abbisogna di un riferimento certo perché possa svilupparsi una ricerca scientifica autonoma e diversificata che consenta negli atenei pubblici e privati un’applicazione sempre più approfondita e diversificata… Mentre le grandi masse non occupate, si avvierebbero a nuovi corsi professionalizzanti retribuiti e i rimanenti avviati a operare nel terzo settore dove la domanda di assistenza è ovunque sempre maggiore.

 

Il ritorno della ricerca, divenuta patente o brevetto, deriva poi dalla formazione di adeguate royalties e/o redevance, nel momento del passaggio allo sfruttamento industriale mediante cessione del diritto di uso a livello europeo e poi se del caso mondiale, secondo criteri ancora da stabilire, ma di cui si vedono alcuni criteri prodromici nei settori delle telecomunicazioni, in quelli meccanici, degli armamenti, delle televisioni della cantieristica e del sistema bancario.

 

La pianificazione dall’alto consente all’industria, senza gabbie salariali di cui riparla ora Bonomi pro tempore presidente della Confindustria italiana, europea di mantenere una certa produttività e competitività che porta ad un’articolata presenza riconquistabile sul mercato internazionale.