Numero 68 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

8 dicembre

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di Vincenzo Porcasi

 

Da tempo frequento l’Albania, assieme ai numerosi altri volontari dell’UNV e della sempre coraggiosa VSP. È sempre una rinnovata esperienza atta a misurare il coraggio di quella popolazione, nel vivere, nel costruire il proprio futuro– nonostante tutto e tutti.

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L’Albania si affaccia al mondo forte di taluni messaggi universali: la convivialità – diretta erede del “Convivium Scipionis” che consente alle diverse entità culturali che la compongono di lavorare insieme, di crescere insieme; il senso di appartenenza a una terra che ha saputo esprimere nel tempo il mondo dorico e poi quello dell’Epiro con la sua  massima espressione in Olimpia, la madre di Alessandro. Colei che ha voluto affidare la sua educazione al saggio, al conoscitore della gioia e della politica: Aristotele.

Il filosofo che ha saputo plasmare in quel piccolo uomo il costruttore di un nuovo mondo, a suo modo non violento, destinato a gettare  le basi del concetto di pari dignità tra le genti, per la prima volta da occidente verso oriente; il taglio del nodo di Gordio corrisponde alla necessità di superare i limiti della frequente tirannia attraverso la costruzione della buona amministrazione, di quelle buone prassi, oggi diremmo di quella “good governance”, che trasforma i sudditi in cittadini. Non a caso Alessandro fu l’unico conquistatore conquistato dall’Afghanistan (Bactriana)al punto da aver tratto di là la sua donna, la madre di suo figlio.

La lezione i popoli delle montagne albanesi non l’hanno dimenticata e se da un lato ammirano le gesta di Giorgio Castriota Skanderberge di sua Sorella, di nuovo una donna singolare, realmente principe combattente alla testa dei suoi uomini, dall’altra considerano gli effetti della terra bruciata che le diverse armate reciprocamente recarono al territorio. La storia non è la storia dei macellai e dei distruttori ma quella della gente comune che, in un mondo devastato, conserva comune la virtù della fortezza, cominciando di nuovo a costruire e a seminare, lassù sulle montagne, là dove osano le aquile, soprattutto quelle imperiali d’oriente e d’occidente.

Nel Passo di Cesare, nel conflitto con Pompeo il cui destino si compie in Egitto, avviene il trapasso dalla Roma dei senatori-re alla Roma imperiale, quell’Aquila segnata non dalle legioni ma dall’ingegneria civile delle grandi vie:  la Egnatia come l’Appia, che, attraversato il mare, segnano le grandi strade commerciali (della seta e dell’incenso), offrono al diritto romano lo strumento per regolare i traffici commerciali; la lex mercatoria, che, come la lingua franca o latina o greca, ha portato la fortuna della bilancia dei pagamenti, finché non cadde nel mero sciupio vistoso.

Le braccia aperte di Madre Teresa, santa e premio Nobel, oggi offrono al mondo la terza Donna simbolo e elemento fondante, antropologicamente, di una nuova civiltà, quella della democrazia partecipativa sociale di mercato, in cui l’Europa, attraverso alla costruzione finalmente  di una realtà politica unitaria, escluda nessuno e fondi un chiaro rapporto tra ciò che il cittadino spende per imposte, tasse e contributi e ciò che riceve in termini di servizi.

Servizi che sono anche la parità con le nuove antiche vicinanza al di qua e al di là del mare (come direbbe Omar Qayyamm), tutte figlie dell’antico maestro della gioia: Aristotele.

La premessa è necessaria per comprendere l’ultima missione richiesta dalla Camera di Commercio e Industria di Tirana e realizzata, con il supporto del MAE italiano, dall’UNV – United Nations Volunteers di Bonnattraverso la VSP di Torino, del suo prezioso rappresentante sul territorio Dott.Luan Pustina e dalla rappresentante a Tirana dell’UNV Lindita Bezhani, non a caso cultrice dei diritti umani, compiutamente dedita a radicare i valori delle Nazioni Unite nel suo paese e in quelli in cui la sua azione l’ha condotta.

La richiesta riguardava la formazione di una trentina di operatori economici e di consulenti alla contrattualistica internazionale nelle diverse branche, dalla novella lex mercatoria  agli IDE, passando per la pratica bancaria e assicurativa, per gli Incoterms, per i guaranteed bonds, per la forza maggiore, per le necessarie appendici su Common Law, Civil Law, Acquis Communautaire, rischio di cambio, diritto societario e quello islamico.

 

 

Si è trattato di un’esperienza arricchente e gratificante per l’esperto che ha potuto svolgere la propria missione grazie alla capacità organizzativa del Direttore della CCeI di Tirana, Dott. Elvis Pataj, che ha peraltro perfettamente curato la traduzione dei lavori, e delle sue puntuali e attente collaboratrici e al continuo supporto dialettico dei partecipanti.

I partecipanti infatti, con le loro domande e con la rappresentazione della loro cultura d’impresa e della loro professionalità, di altissimo livello sul piano delle scienze giuridiche, doganali ed economico–finanziarie, hanno consentito quegli approfondimenti, legati anche ai casi pratici derivanti dal loro vissuto, che hanno portato al successo dell’iniziativa, tal ché se ne rende necessaria quanto prima una seconda edizione.

Peraltro, è da rilevare come il territorio esprima ormai delle professionalità di altissimo rango sul piano accademico e su quello delle scienze giuridiche ed economiche specialmente, ma non unicamente al femminile, per cui, da presto se non da subito, esperti  ed esperte albanesi potranno a pieno titolo prestare la loro opera per l’UNV in paesi terzi, sulla base di quel modello di costruttiva e fattiva neutralità che le Organizzazioni Internazionali delle Nazioni Unite hanno da sempre rappresentato, come i loro funzionari – organi hanno dimostrato e dimostrano ogni giorno –solo per citarne alcuni: Giuseppe Casale, Pierre Nicora, Marie Pierre Nicora, Ingrid Vanore Speer, Ingrid Baken, Katia Saro ed infiniti altri ed altre– .

Il modello della concretezza delle risposte efficaci ed efficienti, capaci di portare nella piena legalità servizi alla gente e per la gente in una visione attuale e anche capace di futuro, è la proposta delle Nazioni Unite, incarnata simbolicamente da Madre Teresa con le sue braccia aperte, piccola, umile ma sempre più universale e necessaria.

Foto: Ponte vecchio a Scutari (Albania) e Nuova percezione dell'architettura a Tirana (Albania).

 

 

Vincenzo Porcasi: commercialista, anni 65. Laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, specializzato in questioni di internazionalizzazione di impresa, organizzazione aziendale, Marketing globale e territoriale. Autore di numerosi saggi monografici e articoli, commissionati, fra l’altro dal C.N.R.-Consiglio Nazionale delle Ricerche e dal Ministero del Lavoro. Incarichi di docenza con l’Università “LUISS”, con l’Università di Cassino, con l’Università di Urbino, con l’Università di Bologna, con la Sapienza di Roma, con l’Università di Trieste, e con quella di Palermo nonché dell’UNISU di Roma. E’ ispettore per il Ministero dello Sviluppo economico. Già GOA presso il Tribunale di Gorizia, nonché già Giudice Tributario presso la Commissione Regionale dell’Emilia Romagna.