Numero 54 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

Comunicare secondo natura
la comunicazione one to one

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di Franco Marmello

 

 

Avere buona personalità é un dovere professionale e umano, in particolare per chi svolge un lavoro che lo porta quotidianamente a contatto con gli altri. Ma come ottenerla? Da dove cominciare?

 

  • Dirigere il comportamento - Le influenze interne (determinate dal carattere che ci ritroviamo da adulti) o esterne (determinate dall'ambiente), le influenze che possono falsare la nostra immagine quando entriamo in contatto con gli altri, sono molte. Come avere buona personalità, dunque? Controllare e dirigere in modo naturale la dinamica del comportamento é, ancora una volta, l'esercizio proposto da queste pagine. Abbiamo già elencato i fattori che ci impediscono, in alcuni casi, di sviluppare una buona personalità. Cerchiamo di analizzarli meglio.
    • Richiedesi bella presenza - Partiamo da noi, dalla nostra armonia fisica. Inutile negare che chiunque sia a contatto con qualcuno costantemente per via del ruolo che riveste deve avere una certa presenza. Richiedesi bella presenza recitano ancora talvolta spudoratamente gli annunci di ricerca personale qualificato riservato al settore vendita, pubbliche relazioni, front-line, comunicazione in genere. Con il tempo però i selezionatori hanno capito che per un comunicatore essere bello, alto, forte e un po' americano non é tutto; hanno capito che esiste una cultura di marketing e comunicazione moderna più ricca di contenuti e meno sovrastrutturata di esteriorità. A volte quest'ultima é addirittura fuorviante rispetto al concreto messaggio di qualità con il quale occorre oggi rispondere alle attese del mondo che cambia.

  • Però... - Una certa attenzione al modo esteriore di presentarsi del candidato i selezionatori, anche i più moderni e aggiornati, la prestano ancora. Sicuramente la presta il cliente potenziale o da fidelizzare. La presta chiunque stia per accettare un qualsiasi tipo di accordo. La prestano i collaboratori, i figli, le mogli; chiunque ci stia valutando per capire se darci fiducia oppure no. In buona sostanza ognuno pretende di non essere "disturbato" dalla scarsa presenza fisica di chi lo contatta per convincerlo di qualcosa.
  • L'abito fa ancora il monaco - Elementi di possibile "disturbo" possono essere rappresentati da un tipo di abbigliamento trasandato o troppo estroso, non adatto; oppure dalla mancaza di pulizia personale (solo per fare degli esempi). Tutti abbiamo sperimentato in base alla nostra esperienza di clienti-utenti; in base alle esperienze raccontateci da amici, parenti e conoscenti (persone credibili) recatisi da qualche parte a negoziare qualcosa  che non hanno considerato affidabili i loro interlocutori proprio in virtù di come si erano loro presentati; tutti abbiamo sperimentato come nei rapporti negoziali e in qualsiasi contatto umano, in una certa misura, l'abito fa sempre il monaco.
  • Una questione di immagine - Soffermiamoci sulle responsabilità da assumere nell'amministrare bene la nostra vita di relazione. Potrà far sorridere, ma dormire male o troppo poco influenza il risultato di personalità che dovrebbe metterci in contatto in modo proficuo con gli interlocutori che desideriamo convincere di qualcosa. E vale la stessa considerazione per una cattiva e sofferta digestione o il presentarsi a un appuntamento importante infortunati.
  • Perplessi? - Troppo antica come riflessione, pensa qualcuno in questo momento. Ma perché non ci stupiamo se le stesse attenzioni per se stessi e per la propria parte estetica le ha un calciatore, un pilota di formula uno, un ciclista, un fantino, un centometrista, un attore, un cantante, un fotomodello, un chirurgo, un pilota d'aereo, il capitano di una nave... perfino un prete? Quello del comunicatore ordinario può forse essere considerato un impegno meno importante o di meno responsabilità?
  • Nossignori! - Le peculiarità estetiche di chiunque comunica nella vita con un obiettivo sostenibile di riuscita (le sue caratteristcihe esteriori) vengono registrate dalla mente dell'interlocutore (ancorché a livello inconscio) come immagine del progetto di vita o di lavoro che questa persona rappresenta e vuol portare come valore aggiunto nella relazione. L'armonia fisica del comunicatore diventa uno strumento per trasmettere all'interlocutore individuato gli input corretti finalizzati a far emergere, fin dalle prime battute, l'immagine del progetto stesso.

 

 

NE VALE LA PENA!
L'armonia, in fondo, equivale a una condizione positiva
nella quale, alla lunga, si trova benissimo
 anche il comunicatore trasmittente

Otterrà, infatti, come risultato del condizionamento
al quale l'impegno assunto lo sottopone
un miglior aspetto, una miglior salute
e, soprattutto, un migliori risultato professionale e di vita
nell'ambito della relazione con gli altri

Con chi lo riceve, va a trovarlo, lo ascolta
firma con lui un accordo
gli permette di crescere e guadagnare
materialmente e moralmente

Ne vale sicuramente la pena!
...

 

 

 

Franco Marmello: Membro AIF Associazione Italiana Formatori , Responsabile Italia “Bottega del Cambiamento”, Giornalista, scrittore. Il progetto bottega si rivolge all'Uomo Nuovo in Azienda: una risorsa consapevole della complessità organizzativa provocata dal fenomeno del cambiamento, consapevole di dover crescere in modo meno empirico rispetto al passato, sia sul piano professionale che sul piano umano.
www.bottegadelcambiamento.it