Numero 56 Registrazione al tribunale di Roma N° 3/2004 del 14/01/2004

“Senza titolo”

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di Giuseppe Monti

 


yySono stati due mesi caotici. Su e giù per l’Italia, Freccia Rossa, vagone letto, alberghi, prenotazioni, valigia, Gioia Tauro, Barletta, Milano, Frosinone, Genova, Verona. A quelli a cui piace viaggiare e che si sottopongono volontariamente, pagando, masochisticamente, alle torture delle vacanze avrei qualcosa da dire. Incontri con piccoli e medi imprenditori dei trasporti sulla logistica, con manager su Balanced Scorecard, Strategia Oceano Blu, Execution, Leadership e management. Ed ancora meeting con Manageritalia per progetto innesto manager nelle MPMI, con Volontari Senior Professionisti per progetto Guatemala, preparazione incarico Mitrovica in Bosnia. Forse ho dimenticato qualcosa.

Ad ogni modo la scelta di viaggiare con un mezzo “lento”, il treno, permette di leggere e studiare senza essere disturbati. Certo manca la libertà di fumare mentre leggi e studi, ma questo è un altro discorso ed è parte delle torture. Il viaggio in treno è abbastanza tranquillo se non ti capita di dover ascoltare colloqui privati ad alta voce al cellulare degli altri passeggeri o urla di bambini capricciosi.
Non è quindi come stare alla propria scrivania senza disturbi alla concentrazione, ma anche l’immersione in una situazione caotica può darti qualche spunto di riflessione.

Quel bambino che ha appena appreso a camminare e che corre su e giù inseguito dal padre, che non fa altro che scusarsi. In che mondo vivrà tra quindici o vent’anni. Sicuramente non avrà più bisogno di andare a sedersi su una panca in una aula affollata di una università per ascoltare qualcuno che dal fondo cercherà di trasmettergli un sapere raccattato ed inconsistente. Potrà scegliersi i suoi maestri tra quelli più importanti nel mondo contattandoli personalmente e stando comodamente davanti al suo personale strumento di comunicazione, magari interloquendo con l’ologramma del maestro stesso. Non dovrà fare le sue ricerche in biblioteche scomode da raggiungere, in ambienti fatiscenti  e polverosi e con addetti spesso scortesi.

Pensare, come dice Chris Anderson, direttore di Wired, che una bambina nata in un villaggio dello Zambia potrà venir “seguita ed incoraggiata faccia a faccia dai professori che lei stessa si è scelta tra i migliori del pianeta” è assolutamente entusiasmante. Quando quel bambino che vedo ora sgambettare nel treno sarà adulto potrà accedere ad una serie di medicine genetiche che gli permetteranno un’aspettativa di vita sana di almeno il 30% o 40% di quella attuale. Vivrà in una società non più schiava del petrolio o del nucleare ma che utilizzerà su larga scala l’energia solare.

A questo punto mi piace citare una considerazione di Paolo Manzelli:
“Purtroppo ritengo che nel mondo contemporaneo siamo letteralmente imbrogliati da un sistema culturale/scientifico obsoleto, derivante a una concettualità "meccanica" prodotta dalla società industriale, che non solo divide poesia e l' arte dalla scienza, ma che inoltre  é  estremamente limitata scientificamente in quanto tende ad indurre e valorizzare le distinzioni e le divisioni tra idee ed interessi che vengono esercitati in "competizione" anziché in aperta "collaborazione", come in vero discenderebbe dall'amore desiderato, ma troppo spesso perduto e disperso nella realtà sociale e culturale contemporanea.”

La speranza è che la competizione divenga collaborazione.

 

 

Giuseppe Monti, CMC (Certified Management Consultant): Esperienza consolidata (+ di 40 anni) in Formazione Manageriale, Marketing Internazionale, Internazionalizzazione, Business Plan, Marketing Strategico, Organizzazione, pianificazione ed implementazione di Balanced Scorecard, di BCP Business Continuity Management, di ISO 9001, 14001 e SA8000, Lean Organization per aziende Piccole, Medie e Grandi. Direttore di Caos Management. Public Profile.
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